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Umbria, in aumento la criminalità | Salgono i reati per droga | L’infiltrazione della ‘ndrangheta

Alessia Chiriatti

Umbria, in aumento la criminalità | Salgono i reati per droga | L’infiltrazione della ‘ndrangheta

Inaugurato l'anno giudiziario della Corte d'Appello di Perugia | Ricordata anche Raffaella Presta
Sab, 30/01/2016 - 15:00

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L’Umbria si contraddistingue per una “effettiva domanda di giustizia nettamente superiore” a quella che sarebbe ipotizzabile con il “solo dato residenziale“, cioè di una popolazione di poco inferiore al milione di abitanti. A dirlo è stato oggi il presidente della sezione penale della Corte d’appello di Perugia Giancarlo Massei in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, e in attesa dell’insediamento del nuovo presidente designato dal Csm Mario Vincenzo D’Aprile, attualmente alla guida del tribunale di Ancona. Una cerimonia che ha visto anche l’intervento di Giancarlo Costagliola, Procuratore Generale della Repubblica facente funzioni presso la Corte di Appello di Perugia, il quale ha a sua volta insistito sull’aumento delle attività criminali in Umbria. All’inaugurazione hanno preso parte tra gli altri anche la presidente della Regione Catiuscia Marini, il sottosegretario del Ministero dell’Interno, il vescovo, cardinale Gualtiero Bassetti, gli onorevoli Valeria Cardinali e Walter Verini, insieme le principali autorità civili e delle forze dell’ordine.

Aumenta la domanda di giustizia – Nei numeri snocciolati durante l’inaugurazione, si è parlato di 9260 prese in carico dalla Corte d’Appello, una mole di lavoro definita importanti dagli stessi relatori. Massei ha anche sottolineato la presenza dell’Università degli studi e di quella per Stranieri “che attraggono un numero rilevante di studenti italiani e stranieri“, la competenza a occuparsi dei procedimenti che riguardano i magistrati romani e quella, fino al dicembre 2015, sull’equa riparazione per la violazione della ragionevole durata del giusto processo per tutti i ricorsi promossi davanti alle magistrature del Lazio. Aumentano anche i reati di particolare efferatezza, anche a seguito degli ultimi, drammatici omicidi. Diminuite invece le cause per separazioni e divorzi e per infortuni sul lavoro.

Criminalità – E insieme alla domanda di giustizia, aumentano anche le attività criminali sul territorio. Il riferimento è a “gruppi stranieri nel settore del narcotraffico, del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e della tratta di esseri umani finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. Allarmante è il dato relativo al numero di denunce che riguardano  gli stranieri per i reati connessi al traffico di stupefacenti e che, in rapporto alla popolazione residente, vede l’Umbria al primo posto in Italia.

Costagliola ha parlato di “soggetti collegati a cosche della ‘Ndrangheta che risiedono nella Regione per allontanarsi dalle faide attive in Calabria o per riciclare capitali illeciti”. Costagliola ne ripercorre la genesi, che è da individuare al 1997 e ai lavori di ricostruzione post terremoto. La droga resta ancora un problema su Perugia e in Umbria: la crescita del consumo contribuisce l’abbassamento del prezzo, dovuto anche alla presenza sul territorio di un’offerta elevata e proveniente da gruppi in concorrenza tra loro, come quelli di origine albanese, nordafricana e nigeriana.

Stalking e minori – I reati di stalking passano dai 57 dei procedimenti penali del 2014 agli 81 del periodo attuale. Il fenomeno della devianza minorile nel distretto, come rileva il Procuratore della Repubblica dei minorenni, resta assai inconsistente nelle zone agricole della regione, accentrandosi nelle aree urbane e particolarmente, in ordine decrescente, da Perugia, Terni fino a Spoleto e Assisi. Tornando alla droga, sembra che la cessione di quest’ultima non sua più mercato esclusivo, o prevalentemente, di minori nord africani, ma anche di albanesi, romeni o di minori nati in paesi extraeuropei e residenti in Italia.

Riforme – Nella relazione molto spazio è stato dato al cambiamento della geografia giudiziaria, con gli accorpamenti dei tribunali. L’organico, seppur a causa degli accorpamenti, ha retto l’aumento della domanda di giustizia. Sono state inoltre definite minimali le situazioni di sovraffollamento nelle carceri, con 310 detenuti a Perugia, a fronte di capienza regolamentare di 362, quando per Spoleto si parla di 498 per una capienza massima di 458. Nella relazione di Costagliola c’è stato alla fine spazio anche per gli avvocati e i magistrati che hanno lasciato la Corte d’appello di Perugia: tra loro, anche il nome di Raffaella Presta, l’avvocato vittima dell’omicidio di via Bellocchio a Perugia.

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