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Umbria acque: un cda scelto dal partito, nella zona di Perugia, con stipendi d'oro. La denuncia di Lignani Marchesani

“Una evidente logica spartitoria non solo politica ma anche geografica: il nuovo Consiglio di amministrazione di Umbria Acque nella sua componente pubblica concentra nell'area intorno Perugia e in pochi chilometri quadrati tutti i propri componenti con alcuni nomi di evidente derivazione partitica. Con simili bollette particolarmente gravose per gli utenti dell'intero Ambito Ottimale è francamente inaccettabile che siano esclusi interi territori a cominciare dall'intera Alta Umbria per passare alla Media Valle del Tevere anch'essa esclusa. Saremmo curiosi di sapere i criteri che hanno caratterizzato la formazione della lista da parte dell'Assemblea dei Comuni e perché non si sia proceduto al ribasso dei compensi degli Amministratori secondo una logica di rigore ed opportunità”. Lo afferma in un comunicato di denuncia il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Pdl), secondo cui “25.000 euro per il presidente e 9.000 euro annui per i Consiglieri sono un insulto ai cittadini e alla politica. Ai cittadini chiamati ad onorare bollette con voci quanto meno dubbie e a pagare depositi cauzionali in momenti di difficoltà economica non si possono giustificare compensi così alti per prestazioni non certo continuative ed onerose. Ma sono inaccettabili questi compensi anche per sindaci ed assessori dell'Ambito che con ben più gravi responsabilità e maggiori carichi di lavoro percepiscono il più delle volte una cifra di gran lunga minore. Si è in sostanza consumata sull'altare degli equilibri politici – conclude – una brutta pagina che allontana la possibilità di riforme condivise ed armoniche di livello endoregionale che tanto stanno a cuore alla Giunta regionale. Più che onerosi e pletorici disegni di legge e compromessi tra poteri serve quel buonsenso che troppo spesso manca al centrosinistra di Governo umbro”.