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Umbria 10 e Lode: il vetro più pregiato del mondo è targato Blueside

Alessia Chiriatti

Quando la tradizione e l’innovazione si incontrano, ciò che nasce è decisamente una creazione speciale: pronta a sfidare la competizione del mercato, ma soprattutto rinvigorita dalla memoria e dall’esperienza. In una parola qualità. Ed è questo decisamente il caso della Blueside Emotional Design, la nuova punta di diamante della Steroglass, l’azienda di San Martino in Campo, a Perugia, leader nella produzione del vetro soffiato e alla produzione di strumentazioni da impiegare in ambito scientifico ad alto contenuto tecnologico. Fu Luigi Falocci a fondare, cinquant’anni fa, l’antica “Soffieria Perugina”, ed è stato lui a trasmettere insegnamenti e passione ai due figli Stefano e Roberto. La passione per il design di Roberto ha poi garantito il resto: nasce così la linea Blueside Emotional Design, che attraverso il gusto per il bello, la modernità e l’alta qualità, vuole rivolgersi agli amanti del bello, a chi concepisce la vita come un lungo percorso sensoriale. Il debutto in società dell’azienda si è avuto il 4 dicembre scorso, presso Palazzo Millotti, in Piazza Piccinino a Perugia, un evento, tra l’altro, che, complice la meravigliosa cornice, ha saputo unire la passione per il design con le note del jazz dei Bababalu’s Man e la buona cucina, grazie ai sapori dello Chef Cristiano Minelli.
Le collezioni Blueside – La nuova costola della Steroglass, dunque, intende unire professionalità e funzionalità, bellezza e qualità: oggetti dedicati al mondo della tavola, dell’illuminazione e dell’arredamento, prodotti grazie all’impiego del vetro borosilicato e modellati da designer esperti, italiani e stranieri. Il perché di questo specifico materiale, meglio conosciuto come Pyrex, è dovuto alle sue importanti caratteristiche: un componente robusto, ad elevata plasmabilità, in grado di essere portato a temperature totalmente differenti per essere meglio lavorato, senza rompersi o modificarsi eccessivamente, grazie alla sua dilatazione termica pari a zero. Un vetro dall’elevata purezza, non contenente piombo, metallo presente invece negli altri cristalli, e adatto dunque sia alla produzione di apparecchi scientifici, come nella vecchia tradizione di casa Falocci, che alla creazione di oggettistica per arredamento e illuminazione, dal design particolare e innovativo. Tale differenziazione, ha poi garantito la possibilità per l’azienda di affrontare la crisi economica con più serenità: se infatti il settore scientifico, farmaceutico e chimico può aver subito una battuta d’arresto, l’economia del design non ne è scalfita, coprendo un segmento di mercato ben diverso, legato al lusso. Ed è proprio grazie alle linee Blueside che la Steroglass riesce a intercettare un nuovo segmento di mercato: un business parallelo, che porta l’azienda a differenziarsi, attraverso l’apporto specifico di know how di alto livello, e il contributo di professionisti di elevata caratura. Ciò anche a fronte delle sfide imposte dal mercato odierno, che rendono sempre più necessario aprire all’internazionalizzazione dell’impresa: fondamentale per superare i confini, acquisire conoscenze, cavalcare la globalizzazione. E in questo la Blueside riesce a distinguersi, grazie ai suoi rapporti con l’estero, che l’hanno condotta a dominare mercati come Dubai, l’Inghilterra, l’Austria e la Germania. Il futuro della Blueside appare di certo interessante, grazie ai nuovi progetti: dopo il fortunato esordio al Macef 2011, il Salone Internazionale della Casa, l’azienda presenterà a breve almeno altri dieci prodotti, ed è pronta una collezione settembre/ottobre 2012. L’obiettivo di Roberto Falocci e della Blueside, infatti, è quello di inscrivere il proprio marchio all’interno del mondo dell’emotional dining, distinguendosi anche rispetto alle altre aziende del settore. È in programma, infine, la partecipazione alla Fiera Maison Obligé a Parigi, dove saranno presentate due nuove collezioni innovative di prodotti per la tavola e l’illuminazione.

ha collaborato Maria Grazia Ricci

foto di Jacopo Gennari

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