Le organizzazioni sindacali di categoria Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil intervengono sulla situazione di UmbraFlor, la più grande azienda di produzione vivaistica dell’Umbria, chiedendo con forza maggiore attenzione da parte delle istituzioni regionali, in quanto Ente pubblico economico di proprietà regionale.
Questo momento di preoccupazione, già più volte affrontato con il vertice aziendale, riguarda la riduzione graduale di attività di questi ultimi mesi, oltre alle difficoltà di commercializzazione di alcune produzioni, ed ai tanti problemi connessi ai cantieri esterni. Quindi una serie di problematiche che in sintesi protrebbero, se non affrontati con puntuali progetti già discussi e illustrati con i sindacati, compromettere il futuro sviluppo di UmbraFlor se non addirittura l’attuale equilibrio economico.
Da ciò deriva la tensione che sta montando da alcuni mesi nel fronte sindacale, a causa di un mancato confronto con l’assessorato competente, al quale appunto già da alcuni mesi è stata inviata una richiesta di incontro, sollecitata di recente, ma che a tutt’oggi non ha avuto nessun riscontro concreto. “Questo mancato confronto con la Regione è ancora più grave – scrivono Loreto Fioretti, Gianluca Menichini e Stefano Tedeschi – in quanto la stessa azienda, ci ha comunicato di aver già illustrato ai dirigenti dell’Assessorato le varie proposte concordate con il sindacato, ma nonostante tale ulteriore sollecitazione, la Regione non ha ancora reso possibile la loro applicazione operativa. Pertanto come sindacato, e con il massimo consenso dei lavoratori emerso anche nell’ultima assemblea di fine ottobre – concludono – ribadiamo la necessità e l’urgenza di un confronto serio in tempi brevi, altrimenti valuteremo tutte le forme di protesta verso la Regione, anche plateali, per tutelare gli interessi dei lavoratori che rappresentiamo“.