Umbra Acque ha siglato un protocollo di intesa con il dipartimento di prevenzione della Usl Umbria 1 per strutturare in maniera sistematica, dal prossimo gennaio 2020, indagini a campione sulle condutture dell’acquedotto per la verifica di eventuale presenza di fibre di amianto: Umbra Acque si occuperà dei campionamenti, mentre la struttura della Usl si occuperà delle analisi di laboratorio.
Cosa prevede la normativa
L’iniziativa nasce per l’elevata sensibilità e attenzione alla tutela dei consumatori da parte di Umbra Acque e della Usl Umbria 1, pur in assenza di precisi obblighi normativi: la legge italiana (D. Lgs. 31/2001 e s.m.i.) non contempla infatti le fibre di amianto tra i controlli obbligatori e non dà indicazioni di valore-limite;
le “Linee guida per la qualità dell’acqua potabile” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, prevedono che, in mancanza di evidenze di pericolosità per la salute riferite ad ingestione di amianto, non risulta necessario stabilire alcun valore guida sanitario per la presenza di questa sostanza nell’acqua potabile; a livello internazionale l’unico valore preso come riferimento quale limite massimo di contaminazione è quello indicato dall’Agenzia per la Protezione Ambientale statunitense USEPA, posto pari a 7 milioni di fibre/litro.
Cosa ha già fatto Umbra Acque
Nel corso delle attività di controllo svolte a più riprese negli anni scorsi e condotte sino ad oggi da Umbra Acque, in tutti i campioni analizzati è stata riscontrata la totale assenza di fibre di amianto.
Le tubature di cemento amianto attualmente censite in maniera certa (sono presenti infatti circa altri 400 km di condotte il cui materiale non è stato individuato con esattezza) nel sistema informatico territoriale (GIS) in uso presso Umbra Acque ammontano ad una lunghezza complessiva di circa 130 km a fronte di una rete acquedottistica complessiva gestita di 6.300 km e quindi con una percentuale veramente esigua di appena il 2 % del totale.
Inoltre, nell’ambito del progetto di recupero delle perdite idriche, è presente un piano di ammodernamento delle linee acquedottistiche che, in base all’attuale disponibilità economica prevista nel Piano degli Investimenti, consente la sostituzione di 50 km all’anno di condotte.
Una delle condizioni di priorità che elabora l’apposito algoritmo sviluppato per l’individuazione dei tratti di condotta da sostituire, oltre ad altri criteri quali la presenza di frequenti riparazioni, la popolazione servita, le condizioni di esercizio, ecc., è proprio la presenza delle condotte in cemento amianto e ciò ha consentito solo negli ultimi due anni di dismettere circa 20 km.
Manutenzioni e cautele a garanzia sia del personale dipendente che dell’ambiente
Nell’arco del 2019 sono stati eseguiti 16 interventi di riparazione su condotte in cemento amianto.
Tutti gli interventi, ordinari o straordinari, su tali tipologie di condotte vengono preventivamente notificati alla Usl competente per territorio ed eseguiti in conformità a quanto indicato in uno specifico Piano di Lavoro, redatto in conformità alle normative vigenti ed inviato agli Organi Competenti.
Tutti gli interventi vengono effettuati da personale opportunamente abilitato a lavorare su materiali contenenti cemento amianto e dotato di specifici Dispositivi di Protezione Individuale (DPI).
Sono previsti inoltre, al fine di garantire la tutela dei lavoratori e degli ambienti limitrofi alle aree di intervento, monitoraggi ambientali e sorveglianza sanitaria specifica per ogni lavoratore.
Tutti i rifiuti prodotti a seguito degli interventi su tubazioni in cemento amianto vengono opportunamente imballati, sigillati, contrassegnati con etichette indicanti il produttore del rifiuto e la presenza di amianto e infine smaltiti in conformità alla normativa ambientale.
Cosa verrà fatto
Umbra Acque già assicura la potabilità dell’acqua distribuita con controlli giornalieri sui vari punti della distribuzione – oltre 4.000 campionamenti all’anno – sotto l’attività di verifica e controllo svolta dalle USL competenti per territorio e questi dati sono costantemente resi disponibili sul sito web “www.lacquachebevo.com”.
Con il protocollo di intesa siglato con il Dipartimento di prevenzione della Usl Umbria 1 sono stati individuati 50 punti di campionamento, distribuiti nei vari comuni e rappresentativi delle zone dove sono maggiormente presenti le condotte realizzate in cemento-amianto. Tale campagna di indagini si svolgerà con controlli periodici nell’arco di un biennio (sino alla fine del 2021).