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Umbertide, se il “costosissimo” sottopasso si allaga / Locchi, “obbiettivi raggiunti. Percorso pedonale messo in sicurezza”- COMMENTA

“Un milione e cinquecentomila euro di denari pubblici investiti, due anni di lavori, disagi alle imprese economiche limitrofe, traffico dirottato nel centro storico e disagi per i cittadini. Questi sono i costi di realizzazione del nuovo sottopasso di via Martiri della Libertà che, a meno di un mese dalla sua inaugurazione, ha già mostrato vizi e difetti inaccettabili”. Queste le parole del consigliere comunale del PdL di Umbertide Giovanna Monni a proposito del sottopasso di Via Martiri della Libertà, che, in base ad alcune foto che già con le prime piogge di agosto circolavano su facebook, si sarebbe allagato creando non pochi disagi alla circolazione. Qualcuno lo aveva ribattezzato “il nuovo impianto di rafting”. Monni a riguardo era andata giù pesante: “inutile giustificare, come qualche servo di partito ha tentato di fare, che l'allagamento è da ricondurre alle forti piogge. I progressi dell'ingegneria ci consentono di realizzare edifici a prova di terremoti e tunnel nelle profondità dei mari. Ragion per cui un temporale estivo non avrebbe dovuto provocare tali disagi. Una cosa è certa – conclude -: nel gioco delle costruzioni, i sottopassaggi ad Umbertide, restano un mistero”.

La risposta di Locchi – Ad oggi abbiamo però la risposta del sindaco Locchi a riguardo. “Sia il progetto che l'esecuzione dei lavori sono stati eseguiti nel rispetto dei patti contrattuali e degli obbiettivi prefissati, che prevedevano l'aumento dell'altezza del sottopasso da 2,40 m a 3,80 m, l'ampliamento della carreggiata da 5,50 m a 7,20 m e la realizzazione di un passaggio ciclo-pedonale adeguato di 3 m di larghezza”. E' quanto dichiarato dal primo cittadino ieri in Consiglio Comunale in risposta all'interrogazione a firma del Pdl sull'allagamento del sottopasso di via Martiri della Libertà, in cui si chiedeva se i vizi evidenziati fossero riconducibili alla fase di progettazione o alla realizzazione dell'opera, se vi fosse la possibilità di risanamento, a quale costo e con quali tempi e si vi fossero responsabilità contrattuali.
“Tutti gli obbiettivi sono stati raggiunti in quanto l'altezza del sottopasso è, nel punto di minima, di 4,07 m e ciò ha reso possibile, mantenendo un franco di 27 cm, di fissare una soglia di sicurezza a 3,80 m mediante una cellula fotoelettrica che attiva il semaforo rosso in caso di passaggio di mezzi di altezza superiore; tanto per avere un riferimento, i pullman hanno un'altezza media di 3,25 m. Inoltre la larghezza è passata da 5,50 m a 7,20 m, mentre il percorso pedonale, non solo è stato allargato fino a 3 m, ma è stato anche messo in sicurezza rialzandolo rispetto alla sede stradale. Oltre a tutto ciò è stato realizzato un sistema di pompaggio dell'acqua in caso di allagamento con in parallelo un sistema di sicurezza che fa scattare il semaforo rosso proprio in presenza di tale evento, garantendo la sicurezza dei mezzi e delle persone; tale sistema è stato inserito in quanto, abbassando la quota del piano viabile di 2,10 m, il bacino imbrifero aumenta. Sia il progetto che l'esecuzione dei lavori sono stati eseguiti nel rispetto dei patti contrattuali ma sono comunque in corso operazioni di collaudo che dovranno eventualmente accertare vizi dell'opera.
Da ciò si evince che il progetto prevedeva interventi di ampliamento del sottopasso e non la realizzazione di un sistema fognario di captazione delle acque in caso di eventi meteorologici eccezionali, – ha continuato il sindaco- .che interessa non solo il tratto in questione ma l'intera area tra via Morandi e via Spoletini, in gran parte non ricompresa tra le opere finanziabili con il Puc 2. Inoltre fra gli obbiettivi prefissati vi era il raddoppio della fognatura in corrispondenza del sottopasso con l'aggiunta di una nuova fognatura di diametro di 1000 mm per una spesa di circa 60.000 euro; questa è stata realizzata e potrà permettere in futuro la soluzione del problema dell'allagamento non solo del sottopasso ma anche di molti fondi di edifici privati dell'area, mediante la realizzazione di un impianto fognario di acque bianche per una spesa stimata in circa 400.000 euro per collettare le acque meteoriche di via Martiri della Libertà fino al fiume Tevere, attraversando il sottopasso grazie all'opera ora realizzata.
Avrebbe pagato di più in termini di immagine per l'Amministrazione Comunale investire quei 60.000 euro in opere più visibili, ma non è stato fatto per una visione di lungimiranza e di corretto impiego delle risorse pubbliche. Sempre in merito a questo punto, il ribasso effettuato dalla ditta appaltatrice ha permesso all'Ente di realizzare economie di spesa che potranno essere utilizzate per altri interventi ricompresi nel Puc 2 e forse anche per realizzare un altro stralcio della fognatura”.

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(Ale. Chi.)

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