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Umbertide, in continua crescita l’attività di chirurgia ricostruttiva rivolta a pazienti sieropositivi

In occasione della Giornata Mondiale AIDS la ASL 1 fa il punto sull’attività di chirurgia ricostruttiva specialistica rivolta ai pazienti sieropositivi affetti da gravi patologie collaterali deformanti. Da due anni, infatti, presso l’ospedale di Umbertide è attivo e in continua crescita l’unico centro nazionale per il trattamento di una delle maggiori complicanze delle infezioni da AIDS: la lipodistrofia, l’effetto collaterale che deriva dalle cure alle quali si devono sottoporre i malati affetti da HIV, che ha gravi conseguenze anche dal punto di vista psicologico e sociale. “Prima ed unica esperienza nell’ambito della sanità pubblica italiana – spiega il direttore dell’unità operativa di chirurgia plastica Marino Cordellini – il servizio, che ad oggi costituisce una delle eccellenze sanitarie della nostra regione, è attivo all’ospedale di Umbertide, da novembre 2010 nell’ospedale di Umbertide e richiama un numero crescente di pazienti da tutta Italia”.

In due anni sono stati trattati circa 200 pazienti, praticando delicati interventi di profondo rimodellamento del profilo corporeo, con particolare riferimento alle malformazioni del volto. In questo momento si contano circa 180 pazienti in lista di attesa per un intervento, di cui il 97% proveniente da altre regioni d’Italia.

“Grazie alle moderne terapie – aggiunge Marino Cordellini – i pazienti affetti da HIV sopravvivono alla malattia, ma questi farmaci, tanto importanti, determinano gravissime alterazioni strutturali a livello dei tessuti muscolari e sottocutanei, che rendono i pazienti facilmente individuabili e pertanto discriminabili nella vita di relazione e negli ambienti di lavoro. Come conseguenza di queste cure si verificano degli accumuli di tessuti fibro-adiposo che modificano tutto il profilo del corpo e rendono difficile la mobilizzazione di articolazioni come quella del collo, la più frequente, oppure si verificano complete atrofie dei muscoli e dei tessuti molli del viso, che diviene profondamente scavato fino a disegnare una maschera tipica della malattia. Si raggiungono atrofie sub totali dei muscoli degli arti inferiori con difficoltà anche motorie”.

Per poter curare questi pazienti la ASL 1 é dotata di un macchinario per la liposuzione ad ultrasuoni e particolari cannule da autotrapianto del tessuto adiposo. Le tecniche di liposuzione e di lipofilling insieme rappresentano un’importante arma per combattere le caratteristiche alterazioni della sfera fisica che i pazienti affetti da HIV presentano, per ridare un aspetto pressoché normale e di conseguenza facilitare il loro reintegro sociale ed il loro recupero psicologico.

“Non si tratta di interventi a sfondo estetico – tiene a precisare il dottor Cordellini – ma della radicale ricostruzione di interi distretti corporei. Le cure sono a carico del sistema sanitario nazionale ed esiste una linea telefonica dedicata per prenotare una visita specialistica”.