Il Consiglio comunale di Umbertide ha approvato un ordine del giorno che impegna il sindaco e la giunta ad elaborare un piano anti-violenza che abbia come obbiettivo l'informazione e la prevenzione della violenza contro le donne, la promozione dell'uguaglianza di genere nelle scuole, la sensibilizzazione della stampa sull'argomento, la formazione di operatori, medici di famiglia, forze dell'ordine e personale sanitario in grado di aiutare le persone che hanno subito stalking e maltrattamento e favorire il recupero degli autori delle violenze. L'ordine del giorno contro il femminicidio è stato presentato dal consigliere comunale del Pd Raffaela Violini ed ha accolto il parere favorevole di tutti i presenti nella sala consiliare (al momento del voto non erano in aula il consigliere Galmacci del Prc e il consigliere del Gruppo misto Orazi).
“La violenza è un fenomeno trasversale a ceti ed ambienti, non è frutto di arcaismi ma è un modo abietto per riappropriarsi del ruolo gerarchicamente dominante al quale sono connessi privilegi e crisi d'identità nelle relazioni tra uomini e donne – ha dichiarato il consigliere Violini (Pd) – Prevenire la violenza di genere, proteggere le vittime e punire severamente i colpevoli sono gli obbiettivi da perseguire contro il femminicidio e la violenza sulle donne”. Il piano -antiviolenza presentato dal consigliere Violini è in linea con il progetto “Umbria Antiviolenza” che prevede la realizzazione di due centri anti-violenza a Perugia e Terni con lo scopo non solo di intervenire sulle vittime di violenza ma anche di fare prevenzione attraverso i servizi sociali sugli uomini e sui giovani violenti.
Sul tema è intervenuta l'assessore Simona Bellucci che ha sottolineato il mancato riferimento nel documento alle attività svolte dalla Commissione Pari Opportunità e dal servizio Telefono Donna, il terzo per istituzione nella regione Umbria, che svolgono un importante ruolo di prevenzione e per questo necessitano di essere potenziati.
L'assessore Stefania Bagnini ha invece posto l'accento sulla necessità di intervenire sul piano sociale, oltre che su quello legale come prevede la legge sul femminicidio recentemente approvata dal Parlamento, e da questo punto di vista il Comune ha il compito di riaffermare il rispetto della persona e, laddove questo non avvenga, di intervenire attraverso i servizi sociali. L'assessore ha quindi spiegato che, oltre al Telefono Donna, svolge un ruolo fondamentale l'Ufficio della cittadinanza, che attualmente ha in carico circa 40 situazioni di disagio di minori; inoltre il Comune ha sottoscritto una convenzione con il Centro di mediazione dei conflitti di Perugia, che collabora con il Tribunale dei Minori, per il sostegno dei minori vittime di reato ed è attivo un servizio di rete contro le dipendenze che spesso acutizzano i disagi già presenti favorendo episodi di violenza.
Il consigliere Violini ha quindi ribadito che l'ordine del giorno deriva dalla necessità di promuovere un cambiamento radicale e strutturale a partire dalle scuole, dove già si percepiscono le difficoltà del rapporto tra i sessi, e che al servizio, fondamentale, di Telefono Donna si rivolgono le donne che hanno già subito violenza.
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