“Il tema della stabilità politica, ma anche istituzionale è un tema che impone a tutti una assunzione di responsabilità nei confronti del nostro Paese. Con troppa facilità si discute di elezioni. Voglio ribadire, quindi, ciò che ha detto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che sembra un signore controcorrente, ma che nella sua saggezza coglie quanto questo Paese stia rischiando”. È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta questa mattina ad Umbertide, ai lavori della tavola rotonda organizzata dalla Confesercenti dell’Umbria sul tema “Diamo credito alla ripresa”, presente anche l’assessore regionale al Commercio, Fabio Paparelli.
“L’Italia – ha proseguito la presidente – non è la Spagna, ne la Grecia. E sarebbe difficile fare ciò che si è fatto lì, perché l’Italia è un Paese molto più grande, soprattutto perché una parte del mercato europeo dipende anche dal mercato italiano. Ecco perché c’è grande attenzione in Europa e soprattutto in Germania”.
Per la presidente, dunque, la stabilità economica ed istituzionale dell’Italia è un tema centrale: “al nostro Paese serve un governo che abbia stabilità affinché possa fare quelle azioni necessarie a mettere in sicurezza i conti pubblici e che sia in grado di scongiurare il rischio che la stessa legge di stabilità, che dovrà essere necessariamente rigorosa, la faccia la ‘troika’ composta da Banca Centrale Europea, Fondo Monetario internazionale e Unione Europea”.
Quanto alla situazione economica regionale, la presidente Marini ha sottolineato come “la crisi che ha colpito l’Italia ha colpito soprattutto il Centro-nord del Paese che è il motore economico e produttivo dell’Italia. La parte della nazione dove è concentrata la maggior parte della rete delle piccole e medie imprese e gran parte della grande industria. Quindi gli effetti sono ancora più pesanti. Non a caso è la prima volta, dopo la fine della seconda Guerra Mondiale, che in Italia si restringe la base produttiva”.
“Abbiamo quindi la necessità di porci con forza il tema della ripartenza dell’economia – ha proseguito – per la quale non bastano strumenti ordinari. E dico ciò proprio in un convegno dedicato al ruolo del credito e del sistema bancario. Si devono ripensare le politiche del credito affinché siano effettivamente al servizio delle imprese e delle famiglie, per sostenerle in questa difficilissima fase di recessione economica e anche per accompagnarle verso la ripresa economica”.
È stato poi l’assessore regionale Paparelli, nel corso del suo intervento, a sottolineare come “una piccola regione come l’Umbria non potrà certo da sola invertire l’andamento dell’economia generale, ma al tempo stesso la Regione sta mettendo in atto diverse politiche di contrasto alla crisi e di sostegno al sistema delle imprese per aiutarle ad investire, soprattutto in settori come l’innovazione tecnologica e di prodotto”.
“Molte le misure – ha aggiunto Paparelli – adottate in questo ultimo periodo dalla Giunta regionale, anche per i settori del commercio e del turismo che rappresentano per l’Umbria due comparti importantissimi per l’economia regionale. Tutte azioni tese a determinare meno burocrazia e snellimento delle procedure per andare incontro alle esigenze degli operatori, nonché l’introduzione di alcune novità riguardo l’e-commerce, i centri commerciali naturali, che sono i centri storici dove dobbiamo favorire il ritorno delle attività commerciali. Sono questi – ha detto – alcuni degli obiettivi contenuti peraltro nello stesso disegno di legge della Giunta regionale per l’adozione di un ‘testo unico’ per il settore del commercio con l’obiettivo primario di alleggerire gli operatori del settore da una burocrazia spesso ridondante attraverso un progetto di riordino normativo volto allo snellimento delle procedure amministrative, alla riduzione del numero delle norme esistenti e la conseguente soppressione degli oneri amministrativi ‘inutili’ che gravano su cittadini e imprese”.
Il sindaco Locchi – “In questi mesi ho visitato molte aziende del territorio, operanti principalmente nei settori dell'edilizia e dell'indotto, della metalmeccanica, del tessile e dell'industria alimentare, al fine di comprenderne le difficoltà ed individuare insieme le possibili soluzioni. – ha affermato il sindaco Locchi – Da tali incontri è emerso che uno dei problemi maggiori è l'accesso al credito che blocca di fatto qualsiasi iniziativa da parte anche di quelle imprese che godono di buona salute e che intendono fare investimenti. In particolare le aziende hanno sottolineato difficoltà legate all'applicazione del rating da parte delle banche che, nel caso in cui il proprio settore abbia un parametro basso, impedisce di ottenere un il finanziamento o, nel caso in cui venga concesso, comporta l'applicazione di uno spread alto; l'obbligo di passare per i consorzi che garantiscono le banche per il 50% della somma richiesta ma i cui costi ricadono sulle aziende; la necessità di sostenere maggiormente l'internazionalizzazione visto che molte delle nostre imprese lavorano soprattutto con l'estero; l'esigenza di orientare le banche a finanziare interventi sulla sicurezza perché spesso le aziende sono costrette a fare i conti con furti ed episodi vandalici. Da anni il Comune sta portando avanti azioni finalizzate ad incentivare lo sviluppo delle imprese -ha continuato il primo cittadino – tra cui i protocolli con gli istituti di credito per il pagamento anticipato dei fornitori che vantavano crediti nei confronti dell'Ente, gli interventi sulle aree Pip di Pierantonio, Montecastelli e Buzzacchero per favorire l'insediamento di nuove attività, i contributi a fondo perduto fino al 30% del valore dell’investimento a valere sui fondi POR FESR 2007-2013 per le piccole e medie imprese ricadenti nell'area del Puc 2. Inoltre anche quest'anno siamo riusciti a trovare le risorse necessarie per riproporre due bandi, il bando per le agevolazioni finanziarie per la nascita di nuove imprese e lo sviluppo di imprese esistenti nel territorio comunale e il Bando per la stabilizzazione o la nuova assunzione di lavoratori o lavoratrici: grazie al primo bando negli ultimi cinque anni il Comune ha elargito oltre 83.000 euro di contributi, soddisfacendo le richieste di 90 aziende locali, operanti nei settori dell'artigianato (50), del commercio (38) e dei servizi (2) mentre sono state 22 le persone assunte a tempo indeterminato nel periodo 2008-2012 grazie ai contributi comunali per un totale di 55.000 euro”.
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