La nostra non è una posizione di chiusura pregiudiziale, ma una battaglia per la trasparenza e per la crescita democratica e culturale di tutta la comunità umbertidese. Per questo chiediamo che la realizzazione del Centro Islamico non sia trattata dall’Amministrazione come una mera procedura edilizia, nascostamente nel chiuso degli uffici, ma come un argomento di forte impatto civile e sociale, da approfondire apertamente nella massima assise cittadina ed anche con iniziative pubbliche
Con queste motivazioni Umbertide cambia ha presentato un ordine del giorno, da discutere in Consiglio Comunale, con il quale impegna sindaco e Giunta, in un clima culturale aperto e di accoglienza, a definire e ribadire con chiarezza la distinzione tra Centro culturale islamico, la cui realizzazione è prevista in Via Madonna del Moro, e la Moschea di Via Cesare Battisti, verificando la destinazione esclusivamente culturale e civile e non di culto del primo immobile.
Il Centro islamico come attore culturale è soggetto diverso dalla Moschea, considerata Luogo Sacro, peraltro già presente nel territorio comunale in Via Cesare Battisti. Dunque si porrà come luogo civile o come luogo religioso e/o di culto?
“Con la costituzione e con la costruzione del Centro Islamico ad Umbertide – scrive Umbertide cambia – si rafforza il pluralismo e l’apertura culturale della nostra comunità locale, arricchendo in tal modo il dibattito pubblico e civile. La cittadinanza ed i gruppi consiliari, però, non hanno avuto modo di conoscere il progetto edilizio né l’identità e il profilo culturale dell’Associazione richiedente e proprietaria del sito, profilo necessario per accogliere l’Altro in un orizzonte di rispetto e mutua solidarietà“.
Il movimento civico pretende anche che in Consiglio sia messa in chiaro l’eventuale appartenenza di tale Centro islamico, e dell’Associazione che lo ha costituito, alla più ampia rappresentanza islamica in Italia. In particolare per sapere se iscritta o facente capo al Centro Islamico Culturale d’Italia, all’Ucoii (Unione delle Comunità islamiche d’Italia) o alla Coreis (Comunità Religiosa Islamica italiana), o qualora il Centro non partecipasse a tale più ampia rappresentanza islamica, per avere informazioni sull’orientamento culturale di fondo dell’Associazione (sunnita, sciita, wahbita, salafita, ecc.).
Al momento non è dato sapere alla cittadinanza e ai consiglieri comunali se il Centro islamico di Umbertide partecipi ad una di tali organizzazioni nazionali, molto differenti tra loro per approccio culturale e identità, o ne sia una emanazione, ovvero non partecipi ad alcuna di esse. Cioè non si hanno informazioni sul suo profilo culturale di fondo, anima di ogni associazione. Anche su questo aspetto riteniamo necessario un approfondimento
Umbertide cambia chiede inoltre chiarezza in merito alla tracciabilità dei pagamenti effettuati dall’Associazione, proprietaria dell’immobile su cui insiste il Centro culturale islamico. Infine il movimento civico ribadisce la richiesta di rispettare l’impegno a dare un’immediata e nuova ubicazione alle Associazioni di volontariato che operavano all’interno del terreno (serra) ora di proprietà del Centro islamico.