Mancato rispetto delle norme contrattuali, malagestione del personale e scarso rispetto dei diritti dei lavoratori: scatta l’interruzione dei rapporti sindacali tra l’Ugl Polizia e la Polizia Stradale di Perugia. Inoltre il sindacato ha già pronto un fascicolo da inviare alla Corte dei Conti e al Tribunale del Lavoro.
“Una misura estrema che si è resa necessaria a causa di un comportamento allucinante tenuto dai dirigenti della Stradale – sottolinea il segretario regionale dell’Ugl Enzo Gaudiosi durante la conferenza stampa – Non si possono calpestare così i diritti dei lavori. Né, tantomeno, ignorare accordi sindacali scritti nero su bianco e leggi nazionali. La Stradale è smilitarizzata da più di 30 anni – rincara Gaudiosi – ma qui in Umbria sembra ancora di girare con le stelline. E’ inammissibile”.
Più nello specifico, ecco il quadro disastrato fornito da Gaudiosi: “Il personale della Stradale viene impiegato in turni non contrattualizzati e, in particolare, la dirigenza di Perugia non rispetta le aliquote di personale sui turni mattina-pomeriggio”. E ancora: “L’ottimizzazione dell’impiego degli agenti è completamente assente, tanto che in molti casi si ricorre a ‘sprechi’, chiamando in reperibilità personale non previsto a fronte di un adeguato numero di agenti già a disposizione. In entrambi i casi – sottolinea il segretario Ugl – viene corrisposta una indennità economica prevista”.
In ultimo, ma non certo per importanza, il capitolo dei controlli “soffocanti” nei distaccamenti: “C’è una legge – spiega Gaudiosi – che impone la presenza dei rappresentanti sindacali in caso si debba ricorrere alla visione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza posizionate sul posto di lavoro. Anche in questo caso il Compartimento Umbria – attacca Gaudiosi – non ha ancora provveduto a convocare le organizzazioni sindacali per aprire un tavolo di confronto su un tema così delicato”. Da qui la rottura dei rapporti sindacali tra Ugl Polizia e il Comparto Umbria della Stradale e la redazione di un fascicolo da presentare alla Corte dei Conti e al Tribunale del Lavoro. Il sindacato ha comunque già inoltrato una richiesta al Ministero degli Interni e al Capo della Polizia per un’ispezione ministeriale al fine di accertare quanto fino ad oggi segnalato dagli agenti stessi.