E’ stata approvata all’unanimità la mozione della Lega Nord “per l’ampliamento degli orari di apertura al pubblico dell’ufficio tifernate di Umbra Acque”. Tutti d’accordo nell’ultima seduta del Consiglio comunale a Città di Castello sulla necessità di estendere il servizio di contatto con gli utenti, sito in via della Barca, da 10 a 40 ore. La richiesta sarà inoltrata ufficialmente ai vertici della società, ovvero presidente ed amministratore delegato.
“Inammissibile fare quattro ore di fila allo sportello di Umbra Acque”
Attualmente, in vigenza di orario estivo, come ha ricordato il capogruppo della Lega Nord Riccardo Augusto Marchetti, la domanda proveniente da Città di Castello e dai territori limitrofi viene coperta con due soli giorni di apertura, il mercoledì (mattina e pomeriggio) e il giovedì (solo la mattina); la situazione è relativamente migliore durante i mesi invernali quando l’orario osservato è il lunedì e giovedì mattina, il martedì mattina e pomeriggio e il mercoledì pomeriggio.
Comunque troppo poco per una mole di utenti cospicua e che si rivolge all’Ufficio non solo per le informazioni ma anche per pagare le bollette. Il Comune deve farsi portavoce di questo disservizio con Umbra Acque e chiedere, per il bene di tutta la collettività, che l’Ufficio rimanga aperto dal lunedì al venerdì sia la mattina che il pomeriggio ed il sabato mattina
Molti gli interventi e tutti a favore nel corso del dibattito: Vittorio Morani, capogruppo Psi, ha ricordato che “avere salvaguardato la presenza della sede è stato un risultato importante, laddove, anche in realtà maggiori, Umbracque le ha chiuse”; Vincenzo Bucci di Castello Cambia ha proposto di “estendere ad Umbra Acque la richiesta di maggiori e migliori servizi a tutto campo”; Luciano Tavernelli, consigliere Pd, ha ricordato “la scarsa disponibilità dei vertici di Umbracque a riferire al consiglio sia sull’attività in generale che su una politica del personale, poco sensibile alle competenze sul territorio degli addetti”. Per Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme, “sì ad una sede aperta e funzionale ma lamentiamoci anche di una bolletta molto onerosa per le famiglie” mentre Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha invitato l’Amministrazione a farsi parte attiva per una senso etico-istituzionale: “il ricorso al pagamento diretto e non al bonifico spesso nasce dall’esigenza delle famiglie di risparmiare sulla commissione bancaria. Un elemento che deve far riflettere”. “Città di Castello rappresenta anche gli altri Comuni. Privilegiamo un approccio di comprensorio – ha dichiarato Valerio Mancini, consigliere della Lega Nord – Umbra Acque si è presa il depuratore. Ora è il momento di dare. E se non avremmo attenzione, andremo direttamente alla sede della società”.
In conclusione il sindaco Luciano Bacchetta, dicendosi d’accordo con la richiesta, ha ricordato come “la presenza di una sede a Città di Castello non sia affatto scontata per le dinamiche che muovono Umbra Acque, società con un privato in rilievo” e che “l’Amministrazione si farà portatrice di questa giusta istanza”.