Stupisce, sapendo di voler stupire l’Udc. E lo fa annuniando una conferenza stampa che, a differenza di quanto si poteva ipotizzare, non verte sul recente attacco lanciato da Alleanza Nazionale (“o meglio da alcuni esponenti anneisti” dicono i vertici dell’Udc) ma sul nuovo “Progetto per Spoleto”. Una proposta che Pina Silvestri e Paolo Spedalieri presenteranno a breve al sindaco Brunini. “Ha sempre chiesto all’opposizione di portare idee e contributi? Bene, ecco il nostro” dice la capogruppo sventolando un documento di otto pagine “ci abbiamo lavorato sopra tutto il mese di dicembre e pensavamo di presentarlo prima della festa del Patrono”. Come a dire che è solo una casualità che si sia nel frattempo creata la frattura con An.
Bollarlo come una sorta di dpef o un vero e proprio programma elettorale? Difficile dirlo, sembra più una via di emzzo.
Ma, inevitabilmente, è del recente ‘terremoto’ che si finisce a parlare. “Noi siamo stati sempre corretti, leali, non abbiamo mai abbandonato l’aula per far mancare il numero legale. Loro (An, n.d.r.) invece studiavano mozioni e interrogazioni, le sottoponevano prima alla sinistra radicale e poi ci venivano a chiedere se eravamo d’accordo. Non accettiamo lezioni morali da nessuno!”
Glissano la risposta quando si fa notare che tutto questo can can sembra favorire un certo disegno di lista civica che starebbe nascendo fra esponenti del centro sinistra, a cominciare dal sindaco. “Noi non facciamo inciuci e non siamo con brunini” continua la Silvestri “siamo in linea con il partito nazionale e continueremo a fare la nostra opera di partito alternativo a questa maggioranza”.
Dunque a destra. “Con dei distinguo” aggiunge Spedalieri “perchè la Cdl non esiste, a Spoleto poi è morta ancor prima che a livello nazionale”.
L’onorevole Ronconi ammette che le realtà municipali sono un bene prezioso, a volte superiore a quello degli stessi partiti. Insomma, ci si gira intorno, ma pare di capire che l’idea delle liste civiche, ormai abbandonate anche da uno strenuo difensore come Mercatelli (passato a Forza Italia), piacciono invece ancora a molti. Spoleto poi, lo sottolinea Paolo Stocchi, è città litigiosa, conosciuta in Umbria per la sua litigiosità.
L’incontro scivola via pacatamente, sembra quasi che gli animi fra i due partiti siano oggi un po’ più calmi. Solo una nota stride con l’incontro. Alla risposta ‘rozza di Panfili e Speranza” la segreteria dell’Udc aveva risposto in modo puntuale ma anche ‘enigmatico’. Come quando ha ivnitato An a “esercitare in modo più trasparente e cristallino la propria azione sulle grandi questioni come quella del Piano regolatore”. Inutile chiedere a cosa si riferisse la segreteria. La domanda non è ancora finita che interviene Ronconi “solo quello che abbiamo scritto. Voi siete giornalisti se volete occupatevene voi, fate una inchiesta”. Sembra quasi dimenticare, il parlamentare, che certi atti amministrativi, come quelli relativi al Prg passano prima dalle stanze della politica e del consiglio comunale.
Si ritorna sul nuovo progetto per Spoleto. Ma se Brunini dovesse accoglierlo integralmente, l’Udc potrebbe allora passare con il centrosinistra? “Assolutamente no” risponde Ronconi “siamo rispettosi del mandato che ci hanno dato gli elettori che non ci volevano con questa maggioranza”.
(Carlo Ceraso)
Ecco di seguito la proposta dell’Udc che Tuttoggi.info è in grado di pubblicare integralmente
“PROPOSTE DELL’UDC PER SPOLETO”
Gli ultimi anni della storia politico-amministrativa della nostra città sono stati caratterizzati da un potere autocratico del Sindaco, conseguenza dell’elezione diretta del primo cittadino, e da una radicalizzazione della prassi amministrativa che ha visto la contrapposizione sterile delle forze politiche.
Il bipolarismo imperfetto del sistema politico italiano ha spesso trasformato il Consiglio Comunale in un’arena dove lo scontro ha sostituito il confronto.
L’UDC è il Partito dei moderati che credono nella politica come luogo della mediazione, del dialogo e della condivisione.
Per questo, come Partito e come Gruppo consiliare non abbiamo mai accettato tali modalità comportamentali; abbiamo invece improntato la nostra attività politico-amministrativa ad una opposizione costruttiva, mai pretestuosa e aprioristica, senza strane collusioni con forze di estrema sinistra. Nel contempo siamo sempre stati puntuali controllori e censori della politica del Sindaco e della sua Giunta nelle sedi istituzionali, ma abbiamo anche contribuito ad approvare le proposte che ritenevamo utili al bene comune.
Nella convinzione che i numerosi problemi della città possono trovare soluzioni solo attraverso il dibattito e la partecipazione di tutte le forze politiche e sociali, più volte in questi anni abbiamo proposto di attivare un tavolo permanente di confronto per individuare soluzioni condivise e porre fine a scelte autocratiche, verticistiche, e, spesso, non risolutive.
Da qualche tempo la nostra proposta è stata accettata e il Sindaco, sia in Consiglio comunale, sia attraverso la stampa, ha invitato tutte le forze politiche ad avanzare proposte concrete per lo sviluppo della città.
L’UDC ha accettato tale invito e con la massima trasparenza, senza trasformismi e impropri passaggi di campo, ha elaborato una serie di proposte che alla vigilia della festa di San Ponziano offre alla città e all’Amministrazione comunale come proprio contributo.
P O L I T I C H E F A M I L I A R I
La famiglia deve essere posta al centro della azione amministrativa non come argomento di settore, ma come argomento di sistema. Una politica realmente a favore della famiglia deve necessariamente riconoscere questa istituzione, e le sue relazioni, come soggetto sociale fondamentale, attore di responsabilità e coesione sociale. E’ necessaria una ottica nuova e diversa che veda la famiglia non come oggetto di assistenza, ma come soggetto sociale, risorsa sulla quale è necessario investire.
Il principio guida di una vera politica familiare è quello di sussidiarietà, perché riconosce e restituisce alla famiglia il suo protagonismo e la sua qualità di risorsa primaria per la società. Pertanto è necessario puntare alla realizzazione di politiche generali, non assistenziali, che la promuovano e la sostengano nei suoi compiti.
Investire sulla famiglia significa valutare l’apporto, anche economico, che il lavoro domestico assicura non solo alla microeconomia della famiglia , ma anche alla macroeconomia sociale.
Si devono, cioè, determinare le condizioni economiche e sociali perché la famiglia possa formarsi, poi svolgere le sue funzioni sociali, prima di tutto quella generativa, quindi quella educativa ed infine quella di cura e di sostegno dei propri membri in difficoltà.
Purtroppo, in Italia, le politiche familiari hanno avuto una scarsa attenzione da parte delle forze di governo. Neppure la grande manifestazione del Family Day è riuscita ad ottenere la trasformazione delle dichiarazioni di intenti in prassi politica da parte delle forze del Centro sinistra che non hanno neppure voluto applicare il principio della equità fiscale con il calcolo del quoziente familiare con scaglioni e aliquote relative al reddito effettivo.
Lo stesso errore è stato fatto dall’Amministrazione Brunini: a Spoleto sono state progettate politiche per i minori, gli anziani, le persone disabili, non è stata progettata una politica per la famiglia, senza rendersi conto che tali interventi, anche se mirati, hanno una loro reale efficacia solo se inseriti nel contesto familiare.
Per questo l’UDC di Spoleto, considerando la famiglia il nucleo fondamentale e la principale risorsa sociale fa le seguenti proposte:
1) Rimodulazione delle tariffe in base al numero dei componenti il nucleo familiare
Gli scaglioni sono crescenti in base al consumo; più aumentano i componenti familiari , maggiore è il costo pro-capite. (TARSU, Gas, Acqua). E’ un a grave forma di iniquità che deve essere corretta. Per avere un deterrente contro eventuali sprechi si potrebbe stabilire un livello di consumo pro-capite oltre il quale stabilire una tariffa maggiorata
2) Certificazione ISEEC
Nella certificazione ISEE il totale dei redditi e del patrimonio familiare mobiliare e immobiliare viene diviso per un coefficiente; il primo figlio ha un valore 0,47; il secondo 0,42; il terzo 0, 39; dal quarto in poi 0,35. E’ l’unico caso in Europa. In Francia, all’avanguardia nelle politiche sociali, il 1º e 2º figlio hanno un coefficiente 0,5; 1 tutti gli altri.
Modificare il coefficiente nel calcolo ISEEC aumentandolo con il numero dei figli a carico.
Incremento dei coefficienti per i figli o persone disabili all’interno del nucleo familiare.
In caso di gravidanza, possibilità di inserire nel nucleo familiare anche il nascituro.
3) ICI
Aumento della detrazione fissa in base al numero dei figli.
Diminuzione della aliquota per nuclei. o single, ultrasessantacinquenni con pensione sociale anche con casa di proprietà.
Diminuzione della aliquota per giovani coppie che hanno acceso un mutuo per l’acquisto di una casa.
4) Assegni sociali di sostentamento per pensionati in difficoltà, famiglie numerose a basso reddito
5) Incremento delle somme a disposizione per aiuti per affitti indigenti totali o con pensioni sociali
6) Compartecipazione al pagamento degli interessi per rate mutuo prima casa per giovani coppie o per aumento numero figli,
7) Borse di studio per studenti indigenti con ottimo profitto per frequenza scuole superiori
8) Gratuità per indigenti totali per utilizzo servizi pubblici ( trasporti, mensa, piscina ecc.)
C E N T R O S T O R I C O
Anni di incuria, di carenza di programmi di intervento e adeguate risorse, hanno prodotto un progressivo spopolamento del Centro storico e una grave sottoutilizzazione dei suoi spazi come luogo abitativo e di attività commerciali; tutto ciò ha determinato il fenomeno dell’abbandono di molti edifici, sia pubblici sia privati, con una totale assenza di interventi di carattere manutentivo.
A tutto questo si è aggiunto, fino ad oggi, anche per una serie di interventi poco razionali e spesso confliggenti, una congestione del traffico veicolare in conflitto con la mobilità pedonale.
Il risultato è stato un progressivo degrado, un peggioramento della situazione ambientale, della qualità della vita che ha determinato un costante abbandono e un logoramento del tessuto urbano.
Il Centro si presenta sporco, mal tenuto, con scarsa l’attenzione verso i residenti e anche verso i turisti, costretti a slalom tra le auto, spesso in sosta vietata, senza che nessuno intervenga.
I fattori che evidenziano l’accentuato declino del Centro storico sono:
Diminuzione della popolazione autoctona
Decentramento di attività private e studi professionali
Riduzione delle attività commerciali e della loro vita media
Aumento della percezione di insicurezza da parte dei cittadini
Aumento generale dell’incuria e della carenza di pulizia
Scarsa attenzione all’arredo urbano
Desolazione e abbandono tranne in particolari periodi dell’anno
Per modificare tale situazione riteniamo necessario lo sforzo di tutte le forze politiche e sociali. Occorre che l’Amministrazione coordini iniziative di carattere pubblico e privato che modifichino l’atteggiamento troppo spesso rinunciatario, o soltanto di protesta, degli operatori commerciali, delusi, da tempo, nelle loro aspettative da una Amministrazione poco attenta, ma che facciano anche recuperare al Comune una progettualità promozionale e imprenditoriale.
Solo così il Centro storico potrà ritrovare la sua naturale vocazione abitativa, commerciale, artigianale e turistica.
Solo così si potrà evitare di ridurre il centro ad un Museo, monumento di se stesso, e recuperare la sua originale dimensione di centro amministrativo-direzionale, luogo di residenza, di lavoro, luogo di relazioni economiche, di cultura, di divertimento e di rapporti sociali.
E’ necessario che la città, i suoi abitanti, siano stimolati a tornare al centro, occorre stimolare, attraverso una serie di iniziative – anche di carattere privato – la curiosità e l’interesse per riportare la gente nel centro storico.
Il recupero del Palazzo comunale, di alcuni edifici storici, il completamento del II stralcio della Mobilità alternativa pur rappresentando momenti importanti, non possono essere considerati esaustivi.
Strategie :
L’Amministrazione deve operare puntando al reale coinvolgimento strategico delle categorie economiche e dei soggetti attivi della città nella ideazione e realizzazione di interventi, con il massimo rispetto della partecipazione e delle aspettative dei soggetti coinvolti.
La concertazione deve trasformarsi da strumentale eventualità a normale prassi di governo se si vogliono evitare, per il futuro, i vergognosi balletti di decisioni subito revocate per opposizione di vari soggetti che, talvolta, hanno badato più al proprio particolare che all’interesse collettivo.
La costituzione di un Laboratorio, comprendente oltre ai rappresentanti della Amministrazione comunale, anche rappresentanti delle Associazioni di categoria, è un primo passo, ma è comunque riduttivo e nasce da un equivoco che, fino ad oggi, ha avuto conseguenze tragiche: il Centro storico non è rappresentato, e non appartiene, solo agli operatori commerciali e artigianali; il Centro storico sono, soprattutto, i cittadini, i residenti, senza i quali le attività commerciali non possono sopravvivere; sono anche i liberi professionisti, che devono essere incentivati a tornare ad operare al centro.
Incentivi per la valorizzazione della residenzialità urbana
Ascolto delle necessità delle proposte degli abitanti per migliorare la qualità della vita.
Attivare accordi di programma ed incentivi per la riqualificazione degli ambiti urbani residenziali.
Definire politiche di agevolazione impositiva (ICI) e di servizi ( TARSU ecc.) per i residenti
Incentivi per la valorizzazione di servizi e uffici
Concertare con enti erogatori di servizi, associazioni economiche e sociali, associazioni di professionisti i fattori incentivanti per favorire l’insediamento delle attività nel Centro Storico.
Promuovere politiche che tendano allo sviluppo potenziale del Centro come Centro commerciale, artigianale e turistico naturale.
Attivare accordi di programma con soggetti economici per interventi riorganizzativi e strutturali per i quali è anche possibile l’accesso a finanziamenti europei.
Accesibilità
La mancanza di una seria regolamentazione del traffico ha, da anni, abituato i cittadini a comportamenti negativi che hanno determinato una situazione del traffico, e della sosta, caotica, lamentata da residenti, turisti, e che non ha neppure giovato alle attività commerciali in quanto ha disincentivato la pratica della passeggiata a piedi da parte dei cittadini. Le denuncie, le contestazioni, che sempre più spesso vengono fatte dai cittadini per il mancato rispetto delle norme e la quasi totale assenza dei Vigili urbani con funzione di controllo, sono la prova di una situazione non più sostenibile.
Per una migliore fruibilità del Centro riteniamo necessaria:
1) Graduale chiusura del traffico, soprattutto nelle ore pomeridiane.
2) Installazione di telecamere ai varchi.
3) Diminuzione del costo del parcheggio alla Spoletosfera:,
4) Accordi tra i commercianti e la Spoletina (acquisto a prezzi agevolati di pacchetti parcheggi da parte dei commercianti da offrire ai clienti che spendano oltre una certa cifra ecc.)
5) Incentivare la caratterizzazione e qualificazione delle attività commerciali e artigianali (prodotti tipici, artigianato locale ecc.)
Valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e privato e delle aree comuni
1) Potenziamento delle attività turistico-artistiche alla Rocca (Convegni, incentivazione alle aziende per organizzare stage offrendo pacchetti turistico-alberghieri ecc.)
2) Definizione della utilizzazione dei palazzi storici
3) Utilizzazione delle piazze anche come luogo di relazioni sociali
Incentivi per la valorizzazione della attività turistica e per il relativo incremento dell’occupazione
1) Valorizzazione del patrimonio storico-artistico attraverso una adeguata promozione pubblicitaria che fino ad oggi è stata carente, poco incisiva e discontinua
2) Accordi con la Associazione albergatori per la offerta di pacchetti promozionali a costi contenuti nei periodi morti dell’anno, ma anche in occasione di manifestazioni cittadine (accesso gratis ai Musei? Sconti nei negozi ecc).
3) Cercare contatti con i principali Tour operator per inserire la città nei circuiti nazionali.
4) Migliorare l’organizzazione dei servizi per il turismo con un apertura anche serale e festiva.
5) Realizzazione di manifestazioni, anche a carattere nazional-popolare, e mostre capaci di attrarre pubblico.
6) Rendere accogliente il centro attraverso una maggiore cura dell’arredo urbano (insegne, segnaletica adeguata ecc.) e della illuminazione decisamente carente. Una strada buia, come Corso Mazzini, non incentiva certo il passeggio.
7) Realizzare iniziative promozionali di qualità, attraverso una selezioni degli operatori, a cadenza mensile utilizzando piazze e palazzi (mostra-mercato prodotti tipici stagionali periodo autunno/inverno; mostra –mercato piante e fiori periodo Estate/primavera).
8) Utilizzazione del palazzo Inpdap per la realizzazione del Palazzo del gusto (Organizzazione corsi di cucina tipica a cadenza settimanale, curata dalla scuola alberghiera, corsi per la preparazione della tavola, corsi di decorazione ecc. ).
9) Incentivare il miglioramento e il potenziamento dell’offerta dei servizi recettivi, soprattutto bar (non esiste una sala da the in tutto il centro storico) e diminuzione dei prezzi. Ampliamento e diversificazione dell’offerta.
10) Favorire l’apertura di grandi show room di noti stilisti attraverso l’offerta di spazi pubblici adeguati.
11) Sostenere e promuovere, anche attraverso sgravi di spesa, l’attività delle numerose associazioni culturali, in modo particolare la Pro Spoleto.
12) Promozione di Monteluco: la montagna spoletina deve diventare il volano per il turismo ambientale: occorre valorizzare l’area con impianti sportivi adeguati, accedere a finanziamenti per progetti in grado di attivare occupazione e sviluppo; valorizzare i percorsi natura anche con infrastrutture a basso impatto ambientale.
Cura, manutenzione, pulizia
E’ necessario superare la situazione di incuria e di scarsa pulizia che caratterizza il Centro Storico
1) Occorre pertanto vigilare sulla attività della VUS per la regolare raccolta dei rifiuti solidi urbani, la manutenzione dei cassonetti, la pulizia delle strade troppo spesso lordate dal guano dei piccioni.
2) Prevedere, per le vie principali, sistemi di cassonetti a scomparsa.
3) Aumento dei cestini per rifiuti
4) Maggiore attenzione agli arredi (Fioriere ecc ) e alla situazione delle strade e delle piazze, pericolose, allo stato attuale, anche per l’incolumità dei cittadini.
Sicurezza
Occorre restituire ai cittadini una città accogliente, ma, soprattutto, sicura.
Occorre potenziare la vigilanza urbana perché episodi di microcriminalità, furti a danno di abitazioni, ma soprattutto di esercizi commerciali, atti di vandalismo (soprattutto il sabato notte) abbiano fine.
Riteniamo indispensabile accentuare la presenza costante di vigili urbani per la tutela dei cittadini, per il rispetto delle regole del traffico e della sosta, ma anche come punto di riferimento per i turisti
Per questo è necessario potenziare il corpo di Polizia municipale, formare i vigili sensibilizzandoli sulla necessità di un approccio cordiale, non solo punitivo, soprattutto nei confronti dei turisti; incrementare le loro conoscenze relativamente alla storia della città, dei suoi monumenti e le loro competenze linguistiche.
Potenziare il sistema delle telecamere, attualmente poco, o per nulla, funzionante.
Periferia
Anche le periferie, soprattutto i centri storici periferici, che hanno una rilevanza dal punto di vista storico-artistico, e troppo spesso lamentano di essere abbandonati e lasciati in una situazione di degrado, devono essere oggetto di manutenzione costante, attenzioni particolari, e , soprattutto, riqualificazione.
Fondamentale è l’attenzione all’arredo urbano, alla pulizia delle strade e delle aree di incontro e socializzazione, alle aree verdi.
E C O N O M I A E OC C U P A Z I O N E Settore industriale
Il 2007 non è stato un anno felice per l’economia spoletina.
Il sistema industriale ha evidenziato le sue carenze strutturali e la sua fragilità determinata da insufficiente spirito imprenditoriale, da carenze nelle innovazioni tecnologiche, dalla mancanza di un adeguato mercato che vada oltre i confini nazionali.
A fronte di alcune aziende che in pochi anni sono riuscite a superare la crisi evitando il pericolo di una delocalizzazione, della riduzione del personale o della chiusura grazie a strategie aziendali altamente innovative e alla conquista di importanti settori del mercato estero ( Alluminio Spoleto ecc.), altre, come la Minerva, non sono riuscite a superare una crisi che è diventata irreversibile.
Occorre attuare una politica che incentivi le industrie serie ( anche a dimensione nazionale) ad impiantare a Spoleto le proprie aziende.
L’inserimento di Spoleto, come area economicamente depressa, nel Consorzio delle aree industriali Spoleto-Terni-Narni, con i relativi incentivi, non ha avuto gli effetti sperati e, nel corso degli anni, abbiamo assistito ad una colonizzazione che non ha procurato incremento di occupazione e ricchezza per la città.
Il primo elemento per un incremento delle attività industriali è il completamento delle aree e un radicale riassetto della viabilità.
Spoleto paga anche la irrazionale scelta della localizzazione industriale e S. Chiodo, area con vocazione agricola, lontana dalle principali vie di comunicazione, priva delle necessarie infrastrutture, con insediamenti abitativi residenziali che lamentano problemi di inquinamento ambientale.
In Umbria ci sono circa 500 aree industriali; per rendere appetibile la nostra città riteniamo necessario:
1) Completamento della area industriale di S. Chiodo (viabilità, infrastrutture ecc.)
2) Realizzazione della area industriale di S. Giacomo e della relativa viabilità
3) Realizzazione di un nuovo sistema viario che tolga la città dal cronico isolamento e faciliti l’accesso alle aree industriali (bretella S. Sabino, Tre valli, Flaminia verso Terni ecc.)
4) Prezzi appetibili per le aree industriali inferiori ai 33 € (e anche ai 27,50 ) al mq determinati dal Consorzio aree industriali
5) Incentivi per industrie ad avanzata tecnologia
6) Promozione per la crescita di una imprenditoria locale, soprattutto giovanile, anche attraverso l’accesso a prestiti agevolati con banche cittadine. Riteniamo indispensabile venire incontro alle imprese locali mettendole in condizione di operare in uno scenario dove sia equo e non vessatorio il prelievo fiscale e tributario. Nonostante le disposizioni legislative tendano a trasferire sugli Enti locali la pressione impositiva, bisognerà non aumentare le tariffe, anzi rivoluzionarle e renderle più basse.
7) Attivazione di una Agenzia per l’occupazione con la collaborazione delle organizzazioni del mondo imprenditoriale.
Settore agroalimentare
E’ necessario promuovere e valorizzare la produzione dei prodotti locali della filiera agroalimentare, fonte di attrazione turistica e di opportunità economiche e commerciali.
Pertanto proponiamo:
1) Valorizzazione del Marchio Spoleto
2) Ottenimento marchi di qualità come la DOC la DOP e la IGP per prodotti locali come il Trebbiano e altre particolari specialità eno-gastronomiche locali.
3) Incentivi per la realizzazione di Imprese artigianali per la trasformazione e la conservazione dei prodotti agricoli locali.
4) Organizzazione di mostre mercato a cadenza mensile in collaborazione con gli operatori del settore.
5) Creazione di un Consorzio di produttori.
6) Promuovere Spoleto come capitale mondiale dell’olio di oliva di alta qualità (mostre, convegni ecc.)
7) Attivare politiche di sostegno anche finanziario alle Aziende agricole che coltivano ulivi, soprattutto quelle nelle zone collinari più difficoltose.
Difensore civico
Fondamentale, e non più rinviabile, la nomina del Difensore civico a tutela dei diritti dei cittadini.