(Adnkronos) - La miglior difesa è l'attacco. Per questo l'Ucraina ha sferrato l'offensiva oltre il confine con la Russia, invedendo la regione di Kursk, per prevenire una spallata di Mosca nella guerra iniziata da oltre 900 giorni. Secondo il generale Oleksandr Syrskyi, comandante delle forze armate di Kiev, prima dell'inizio dell'incursione delle forze ucraine oltre confine lo scorso 6 agosto, la Russia stava per lanciare un nuovo attacco di terra a sorpresa contro l'Ucraina proprio dalla regione di Kursk. Mosca aveva spostato decine di migliaia di unità nell'oblast, incluse alcune delle sue migliori forze d'assalto, le parole del generale in un'intervista alla Cnn.
L'operazione ucraina, dopo un mese, non convince molti esperti: qual è l'obiettivo finale? A quale prezzo? Syrskyi per ora afferma che il blitz, ormai consolidato con il controllo acquisito su circa 1200 km quadrati di territorio russo, "ha ridotto la minaccia di una offensiva nemica. Ma non solo".
"Abbiamo prevenuto una loro azione. Abbiamo spostato i combattimenti in territorio nemico in modo che il nemico abbia potuto provare quello che proviamo ogni giorno noi", sottolinea il generale.
Gli obiettivi principali dell'operazione sono quelli di impedire alle forze russe di usare Kursk come base di lancio per nuove offensive in territorio ucraino, e spostare le forze di Mosca da altre aree, creare una zona di sicurezza, prevenire i raid contro i civili da oltre confine, fare prigionieri di guerra e elevare il morale delle forze ucraine e del Paese.
La scelta di impiegare uomini e mezzi sul suolo russo ha rischiato di penalizzare l'Ucraina in altre zone del fronte. Nel Donetsk, in particolare, la pressione della Russia non è mai diminuita e durante il mese di agosto gli invasori hanno guadagnato terreno. Ora però, dice Syrskyi, le forze ucraine sono riuscite a creare uno stallo: negli ultimi sei giorni i reparti russi non avrebbero conquistato nemmeno un metro nella direzione di Pokrovsk, nodo logistico cruciale che consentirebbe ai russi di tagliare la logistica ucraina e di pianificare un'ulteriore un'ulteriore offensiva verso ovest. "In altre parole, la nostra strategia sta funzionando", dice Syrskyi.
La situzione nell'est rimane complessa, come confermano i dati delle ultime 24 ore: "Ci sono stati 165 scontri con i russi e il nemico ha lanciato 2 attacchi missilistici (6 missili), 57 attacchi aerei (in particolare, utilizzando 61 droni kamikaze) e 472 attacchi di droni kamikaze, e ha effettuato 2776 attacchi sulle posizioni delle nostre truppe", sottolinea lo Stato maggiore ucraino.
(Adnkronos) –
La miglior difesa è l’attacco. Per questo l’Ucraina ha sferrato l’offensiva oltre il confine con la Russia, invedendo la regione di Kursk, per prevenire una spallata di Mosca nella guerra iniziata da oltre 900 giorni. Secondo il generale Oleksandr Syrskyi, comandante delle forze armate di Kiev, prima dell’inizio dell’incursione delle forze ucraine oltre confine lo scorso 6 agosto, la Russia stava per lanciare un nuovo attacco di terra a sorpresa contro l’Ucraina proprio dalla regione di Kursk. Mosca aveva spostato decine di migliaia di unità nell’oblast, incluse alcune delle sue migliori forze d’assalto, le parole del generale in un’intervista alla Cnn.
L’operazione ucraina, dopo un mese, non convince molti esperti: qual è l’obiettivo finale? A quale prezzo? Syrskyi per ora afferma che il blitz, ormai consolidato con il controllo acquisito su circa 1200 km quadrati di territorio russo, “ha ridotto la minaccia di una offensiva nemica. Ma non solo”.
“Abbiamo prevenuto una loro azione. Abbiamo spostato i combattimenti in territorio nemico in modo che il nemico abbia potuto provare quello che proviamo ogni giorno noi”, sottolinea il generale.
Gli obiettivi principali dell’operazione sono quelli di impedire alle forze russe di usare Kursk come base di lancio per nuove offensive in territorio ucraino, e spostare le forze di Mosca da altre aree, creare una zona di sicurezza, prevenire i raid contro i civili da oltre confine, fare prigionieri di guerra e elevare il morale delle forze ucraine e del Paese.
La scelta di impiegare uomini e mezzi sul suolo russo ha rischiato di penalizzare l’Ucraina in altre zone del fronte. Nel Donetsk, in particolare, la pressione della Russia non è mai diminuita e durante il mese di agosto gli invasori hanno guadagnato terreno. Ora però, dice Syrskyi, le forze ucraine sono riuscite a creare uno stallo: negli ultimi sei giorni i reparti russi non avrebbero conquistato nemmeno un metro nella direzione di Pokrovsk, nodo logistico cruciale che consentirebbe ai russi di tagliare la logistica ucraina e di pianificare un’ulteriore un’ulteriore offensiva verso ovest. “In altre parole, la nostra strategia sta funzionando”, dice Syrskyi.
La situzione nell’est rimane complessa, come confermano i dati delle ultime 24 ore: “Ci sono stati 165 scontri con i russi e il nemico ha lanciato 2 attacchi missilistici (6 missili), 57 attacchi aerei (in particolare, utilizzando 61 droni kamikaze) e 472 attacchi di droni kamikaze, e ha effettuato 2776 attacchi sulle posizioni delle nostre truppe”, sottolinea lo Stato maggiore ucraino.