“Il garante dei minori e le associazioni che si occupano di violenza di genere condannano la comunicazione e la diffusione di dati sensibili e informazioni riservate sul femminicidio di Raffaella Presta e sul figlio minorenne. Non è accettabile che, esclusivamente al fine di creare un’opinione pubblica favorevole, vengano divulgate informazioni sensibili che riguardano una donna uccisa che non si può difendere e un bambino, la cui tutela dovrebbe essere il primo obiettivo di tutte le parti in causa.
Denigrare e gettare pubblicamente fango sulla vita privata della vittima, senza peraltro che lei possa più difendersi o controbattere e tentare di sminuire le responsabilità di colui che ha ucciso sono comportamenti che si commentano da soli. Noi riteniamo che la violenza non sia mai accettabile e che niente possa sminuire un evento così grave e la cui portata tragica deve prescindere da qualsiasi valutazione sulla condotta della vittima.
Arrivare a divulgare dati sensibili su un minorenne che ha già subito la violenza più grande – la perdita della madre per mano del padre – riteniamo sia un comportamento inqualificabile che come istituzione e associazioni non possiamo accettare.
Chiediamo quindi all’ordine degli avvocati e a quello dei giornalisti che vengano prese le dovute misure perché questi comportamenti siano sanzionati e che si vigili perché il diritto alla difesa non si trasformi in uno strumento di offesa verso le vittime”.
Garante dei Minori
Libertas Margot
Liberamente donna
Centri antiviolenza Perugia Terni
Rete Donne anti violenza
Il Coraggio della paura
Progetto donna