Il primo interrogatorio di Kamal Ennaouri. La donna è in rianimazione, la bimba di 5 anni, operata, è stata trasportata a Firenze
Sarebbe stata l’ossessionante gelosia, acuita dall’alcol, la causa della furia che ha portato Kamal Ennaouri a scagliarsi con un coltello contro la compagna 34enne, colpita con 18 coltellate all’altezza dei polmoni, dello stomaco e della testa, oltre che sulle braccia e le mani nel tentativo di difendersi. Una furia che non si è fermata neanche davanti alla loro figlia di 5 anni che, svegliata dalle urla, si era rifugiata tra le braccia della mamma.
L’altra figlia della coppia, di 7 anni, vedendo il padre armato che colpiva la mamma si è nascosta sotto il letto. La lite, culminata poi nel sangue, è infatti avvenuta nella stanza delle due figlie della coppia, nell’abitazione di Tuoro dove il 34enne marocchino era venuto a vivere con la compagna connazionale e le due piccole.
La donna è stata operata all’ospedale di Perugia, dove si trova in terapia intensiva. La bimba di 5 anni, con tre ferite alle gambe della lama del coltello, è stata operata e quindi trasportato all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, ma non è in pericolo di vita.
Secondo quanto hanno potuto ricostruire finora gli inquirenti, anche sulla base della testimonianza resa dall’uomo nella caserma dei carabinieri, prima di essere portato in carcere, tutto si è consumato al rientro a casa di Kamal Ennaouri, a tarda ora. Ubriaco, sarebbe andato nella stanza dove dormivano le figlie. Qui ha litigato violentemente con la compagna, accusato di avere un amante.
Poi sarebbe andato in cucina, tornando nella stanza delle figlie con un coltello. La bambina più piccola, spaventata, è andata tra le braccia della madre, venendo anche lei colpita alle gambe. L’altra bambina ha cercato invece rifugio sotto il letto.
La donna, colpita da 18 fendenti, è caduta a terra, in una pozza di sangue. L’uomo, secondo quanto da lui stesso raccontato, vedendo la moglie a terra in fin di vita, sarebbe uscito per raccontare quanto accaduto ad un vicino, che ha chiamato i carabinieri e il 118. Poi, vedendo che anche la figlia più piccola perdeva sangue, l’avrebbe portata, insieme alla sorella, da una parente, prima di fuggire a piedi. Forse ancora con il coltello, che non è stato trovato dagli inquirenti nell’abitazione dove è avvenuta l’aggressione.
Kamal Ennaouri è stato trovato verso le 3 di notte nel centro di Tuoro dai carabinieri della locale stazione e di Città della Pieve, coadiuvati dalla Compagnia di Intervento Operativo del Battaglione Toscana. Aveva ancora i vestiti insanguinati. Davanti al pm di turno Gemma Miliani, assistito dall’avvocato d’ufficio Donatella Donati, avrebbe ammesso le coltellate date alla compagna, dicendo però di non volerla uccidere e soprattutto di non aver avuto l’intenzione di ferire la figlia.
Nei confronti di Kamal Ennaouri, che già aveva scontato una condanna in carcere per spaccio di droga, al momento la Procura contesta i reati di tentato omicidio e lesioni gravissime.
(foto d’archivio)