Città di Castello

“Tutto è possibile”, uno speciale video dei Lift per la ripartenza

Uno speciale video dei Lift per la ripartenza. Si chiama Tutto è Possibile ed è un brano estratto dall’album Il Primo Album in Italiano.

Dopo il video de Il Profumo d’Estate e quello di Lo dice Freud (È solo un Incubo), con il quale è stato inaugurato il canale ufficiale Vevo su Youtube, la band horse-pop altotiberina (composta dalla monterchiese Giulia Giovagnoli e dai tifernati Baz e Sara Ciabucchi) ha deciso di confezionare un nuovo videoclip, mettendo insieme alcune delle più belle immagini a disposizione, soprattutto relative alle più importanti esibizioni live del recente passato.

Saranno infatti proprio gli spettacoli dal vivo, così come li conoscevamo, che mancheranno alla musica nella prossima estate, in tutto il mondo. I palchi allestiti, le piazze gremite di spettatori, l’allegria, le emozioni e l’energia della musica dal vivo, con la loro assenza, contribuiranno a rendere ancora più difficile la cosiddetta “ripartenza”. Si cerca allora un po’ di emozioni nei ricordi – dicono i Lift – con l’aspettativa di vivere ancora certi momenti“.

L’iniziativa #TimeChallenge, promossa da DistrArte festival, ha quindi innescato la scintilla che ha spinto la band alla realizzazione di questo ultimo video. Il brano collegato è un chiaro messaggio di speranza, ovviamente concepito in un momento in cui tutto quello che sta succedendo intorno a noi era inimmaginabile, ma calzante nel ritmo e ricco di quell’energia necessaria a spingere le tre parole del titolo: Tutto è Possibile!

Il pezzo è stato prodotto in collaborazione con Qhuaxapelo Music Lab e Federico Valeri. Il video è stato realizzato direttamente dalla band utilizzando il materiale gentilmente fornito da fotografi professionisti ed occasionali. Hanno quindi contribuito Alessio Di Buò, Stefano Guerrini, Paolo Giulietti, Michele Gregori, Luca Pacciarini e Cristina Cardone. Nel video anche immagini con i due batteristi più importanti della storia della band: Marco Bindella e Francesco Cecconi.