Carlo Ceraso – Sara Cipriani
Allucinante. Non c’è altro modo per definire la pubblicazione della Guida al Ponte delle Torri “destinata al turismo suicida”. L’idea è venuta all’artista (sigh!) Luca Pucci, originario di Assisi, che ha trovato il conforto del’editore folignate Emanuele De Donno il quale ha finanziato la pubblicazione delle prime 100 copie del libercolo che sarà presentato sabato prossimo alle ore 17 (numero nefasto per gli scaramantici) presso l’Hotel Gattapone, a pochi passi dal teatro di tante tragedie che hanno segnato nel tempo decine di famiglie e la stessa collettività spoletina. Già la copertina trae in inganno il lettore, dal momento che in alto a sinistra compare il logo “Lonely” identico alle più famose e ricercate guide “Lonely Planet”. Un fake, magari per ‘trasgredire’, come immaginiamo potrebbero giustificarsi autore ed editore. Perché è evidente la ricerca della provocazione, resta solo da capire se è lecito trasgredire sui morti e su un monumento pubblico simbolo di una Città.
Il vademecum – la ‘guida’, 107 pagine e prezzo da definire, rappresenta alcune bellezze della città del festival, luoghi da visitare e dove soggiornare (“in mezza pensione si risparmia”) così da “scoprire il tipo di soggiorno che corrisponde alle vostre ultime volonà”, insomma prima del “grande salto”. La follia, ad insaputa dell’autore, come la casa al Colosseo per Scajola, arriva con il capitolo ”Notizie Utili” suddiviso in quattro paragrafi: “Quando buttarsi”, “Come buttarsi”, “I danni da salto” e il “Suicidio responsabile”. Leggiamo un passo da quest’ultimo: “Il flusso turistico suicida, vitale per l’economia di Spoleto, è anche flagello per il fragile ecosistema dell’area di Monteluco. Anche se i suicidi non sono poi così frequenti, la presenza di corpi estranei a lunga andare risulta dannosa per l’ambiente sottostante il Ponte”. Non è finita. C’è il tema della “Salute” dove sciorina il decalogo di cosa fare “Prima di suicidarsi”, con chi stipulare una “Assicurazione” e quali malattie possono colpire il viaggiatore che si approssima al monumento: dalla “sindrome di Sthendal” alla “trombosi del viaggiatore” per concludere con la “Diarrea del viaggiatore”. L’ultima parte è un pout pourri articoli tratti da giornali on line e cartacei. E per finire, un paio di paginette, riservate alle altre mete umbre (citato il Ponte di Augusto di Narni e quello della Fonnaia di Massa Martana), italiane (Roma, Cuneo, Tortoreto, Carrara, Agrigento e Catanzaro) ed estere.
In nome dell’arte? – l’autore definisce il libercolo una “Guida d’artista”. Ecco, non bastava la “merda d’artista”, la “rana crocifissa” e la più spoletina “piscia d’artista” (lanciata due anni fa da Marina Ripa di Meana contro Vittorio Sgarbi durante il festival dei 2 Mondi), ci mancava la “Guida”. Il problema è che il catalogo ideato da Pucci non ha niente di artistico: è una accozzaglia di informazioni e foto copiate qua e là, di articoli di giornale come quelli pubblicati nel tempo da Tuttoggi.info (che si riserva di approfondire la questione) senza alcuna richiesta di autorizzazione. Insomma un maestro del ‘copia e incolla’, del ‘taglia e cuci’ senza mai esser creativo. Se questa è arte il povero Pucci è in buona compagnia con le altre 6 miliardi di persone che presidiano il pianeta, la quasi totalità delle quali dotata di miglior fantasia ed estro.
Alla ricerca della fama – Il giovane autore, 28 anni, un diploma all’Accademia delle Belle Arti di Perugia e una laurea in Produzione e progettazione delle arti visive a Venezia, deve essere alla ricerca della notorietà nel più breve tempo possibile, a qualunque costo. In linea con l’editore, l’architetto De Donno, già rimbalzato agli onori (meglio, orrori) delle cronache folignati per il facile ricorso all’uso della volgarità pur di affermare il proprio pensiero artistico (clicca qui).
La rabbia del sindaco – interpellato già dalla giornata di ieri da Tuttoggi.info il sindaco Daniele Benedetti ha mostrato tutto il proprio risentimento per l’iniziativa che rischia di gettare in cattiva luce l’immagine della città. “Prendo le distanze dal libro in maniera netta e ferma – dice al telefonino – non vuole essere una censura né una limitazione della libertà di espressione ma sono convinto che, anche davanti alle migliori intenzioni nell’affrontare, con linguaggio ironico, grottesco e macabro, temi così complessi e delicati, c’è sempre un limite da non valicare, sopratutto quando si vanno a toccare problemi che hanno a che fare con il dolore e con il disagio. Per questo non condivido assolutamente contenuti e forme del libro e mi riservo di approfondire la questione con gli uffici competenti”. Inutile dire che la vicenda fa tornare in primo piano anche il tema della messa in sicurezza del Ponte delle Torri sulla quale il primo cittadino avrebbe più volte sollecitato il sovrintendente Scoppola a trovare una soluzione.
Imbarazzo – la vicenda è destinata a suscitare non poco scalpore in città e c’è da giurare una presa di posizione da parte delle associazioni di categoria (Assindustria, Confcommercio,Confesercenti, etc.) da sempre impegnate a salvaguardare l’immagine della città ed in particolar modo le sue bellezze architettoniche. Ma non è tutto. A creare imbarazzo potrebbe essere anche quanto riportato nella seconda di copertina dove l’autore ha voluto ringraziare alcuni personaggi della città fra cui, riportiamo fedelmente, “Giuliano Macchia, Angelo Gelmetti con i Vigili Urbani di Spoleto, Bernardino Ragni….Monsignor Luigi Piccioli”. Che sia una manovra commerciale per accreditare il libro? Difficile dirlo. Come risulta difficile pensare che autorevoli professionisti possano condividere una simile “Guida d’artista”. Per non parlare di monsignor Piccioli, prelato di punta della Curia guidata dall'arcivescovo Boccardo. Facile ipotizzare un intervento da parte della Diocesi.
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