Se non si litiga e non si discute sul turismo, ad Assisi nessuno è contento, peccato che tra attacchi e numeri lanciati come arma, poco ci sia sul fronte ‘idee e concretezza’.
Stavolta l’argomento del contendere nasce da un’intervista di Simone Fittuccia, che segnalando il boom del turismo a Perugia e Spoleto, frutto di due grandi eventi come Umbria Jazz e Due Mondi, e una generale ripresa dell’Umbria, parlava di un’Assisi in sofferenza visto che “i numeri importanti erano realizzati dall’arrivo dei pellegrini con i viaggi organizzati. Il Covid però ha stravolto questo modo di fare turismo che è cambiato lasciando una flessione importante nelle presenze del territorio pari al 30-40%”. In diversi interventi il presidente di Federalberghi aveva sottolineato inoltre come la presenza del turismo culturale e leisure non fosse comunque ‘abbastanza’ a fronte di una città a forte vocazione religiosa.
Un’analisi condivisibile e sotto gli occhi di tutti, ma su cui la Lega ha deciso di sparare ad alzo zero: “Il turismo cresce in tutta l’Umbria tranne che Assisi. Evidenti le responsabilità di un’amministrazione comunale immobile e inadeguata, guidata da un sindaco che ormai ha completamente abbandonato la sua città per dedicarsi esclusivamente alla carriera politica”, l’attacco del consigliere regionale Stefano Pastorelli insieme ai consiglieri comunali della Lega Assisi Francesco Mignani e Jacopo Pastorelli.
“I dati che riguardano i flussi turistici e le prenotazioni degli alberghi, come confermato dal presidente di Federalberghi Simone Fittuccia, descrivono una regione Umbria che in fatto di presenze sta superando anche i livelli pre Covid“, aggiungono i tre esponenti del Carroccio, ricordando anche le azioni della Regione su aeroporto e campagne di comunicazione.
A fronte di una ripresa generalizzata, “Assisi – il j’accuse – è una nota stonata che, secondo le stime di Federalberghi, fa registrare un meno 40% rispetto al 2019, dimostrando di fare molta fatica ad uscire dalla fase critica rispetto alle altre realtà locali. Un dato allarmante se si considera che la nostra città, con le sue peculiarità artistiche, religiose e culturali uniche al mondo, è sempre stata il traino della Regione Umbria e punto di riferimento del centro Italia per il turismo. I dati sottolineano l’inadeguatezza dell’amministrazione comunale nel saper intercettare le rinnovate esigenze dei visitatori e di saper costruire un prodotto turistico convincente e all’altezza delle meraviglie di cui Assisi può vantarsi. Sono evidenti le responsabilità del sindaco Stefania Proietti e della sua giunta”.
Immediata la replica dell’assessore al turismo Fabrizio Leggio che però, a leggere bene, di fatto non smentisce un calo generalizzato, pur difendendo l’operato: “Sulla base di quali dati – attacca l’assessore del Movimento 5 Stelle – i consiglieri comunali parlano dei flussi turistici nella nostra città quando la Regione è ferma a marzo nella comunicazione dei numeri ufficiali su presenze e arrivi in Umbria? Basta andare sul sito e controllare. Quindi l’esercizio di polemica messo in piedi dalla Lega è infondato e specioso, e soprattutto non confortato da alcun riscontro“.
“Anche ad Assisi, come in tutta l’umbria, si registra il ritorno a pieno regime del turismo Leisure, cioè il turismo individuale, con valori in alcuni periodi superiori al pre Covid, come ad agosto dell’anno scorso. Quello che ancora manca è il turismo dei gruppi italiani e stranieri, anche religiosi, ancora lontano dai numeri del 2019 per una serie di motivazioni come gli effetti della pandemia e anche le ripercussioni della guerra per i visitatori per esempio americani e del Sud America. Di questa assenza ne risentono tutte le città santuario, non solo Assisi, e anche in merito a questo aspetto basta poco per informarsi“.
Ma è proprio portando quelli che definisce “numeri inconfutabili” che l’assessore di fatto dà ragione alla Lega che parla di calo, visto che “nel primo semestre del 2019 – dice Leggio – furono registrati 8.900 autobus turistici, nello stesso periodo di questo anno ne sono arrivati 4.000“. Un calo di 5.000 unità che sarebbe addirittura più pesante del 40% di cui parla la Lega. Per quanto riguarda invece Umbria Jazz e Due Mondi a Spoleto, l’assessore Leggio ricorda “l’intuizione dell’amministrazione Proietti nel volere un evento culturale a luglio, Universo Assisi, proprio per rendere attrattiva la città durante un periodo considerato di media-bassa stagione. Infatti la bontà della scelta e del periodo è confermata e nelle nostre intenzioni c’è l’obiettivo di riproporre la kermesse l’anno prossimo, dopo lo stop dovuto al Covid. Il tutto senza dimenticare – conclude Leggio – le iniziative estive, quelle legate al parco del Subasio e alla nuova stagione di Che Dio ci aiuti, le cui riprese sono in corso di svolgimento ad Assisi“. E chissà se, tra tanti festival, un giorno finirà quello della grande polemica….