(Adnkronos) - “Il turismo delle radici è nuovo, sostenibile, destagionalizzato ed esperienziale, un segmento in grado di fare la differenza soprattutto per le aree interne del nostro paese".
Sono queste le parole di Luigi Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero del Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale.
"Roots-in è la più importante rassegna italiana dedicata al turismo delle radici, che coinvolge 80 milioni di discendenti di Italiani che vivono in altri paesi. Sono persone che vengono qui per riscoprire le proprie origini, i luoghi da dove partirono i loro antenati, le loro tradizioni. Da un lato dobbiamo investire molto sui territori, infatti abbiamo coinvolto 830 comuni, con l’obiettivo di prepararli ad accogliere i viaggiatori delle radici. Dall’altro lato stiamo lavorando con l’estero, in modo tale che ci sia sempre più consapevolezza e voglia di fare questo viaggio. Per questo - continua -abbiamo messo in campo un programma che si chiama Italea. È anche un modo per promuovere il Made in Italy. Chi viene in Italia per un’esperienza turistica acquista prodotti di artigianato del nostro comparto produttivo, anche del settore enogastronomico per esempio. Quando i prodotti vengono portati all’estero automaticamente si diffonde la conoscenza dell’eccellenza italiana”.
(Adnkronos) – “Il turismo delle radici è nuovo, sostenibile, destagionalizzato ed esperienziale, un segmento in grado di fare la differenza soprattutto per le aree interne del nostro paese”.
Sono queste le parole di Luigi Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero del Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale.
“Roots-in è la più importante rassegna italiana dedicata al turismo delle radici, che coinvolge 80 milioni di discendenti di Italiani che vivono in altri paesi. Sono persone che vengono qui per riscoprire le proprie origini, i luoghi da dove partirono i loro antenati, le loro tradizioni. Da un lato dobbiamo investire molto sui territori, infatti abbiamo coinvolto 830 comuni, con l’obiettivo di prepararli ad accogliere i viaggiatori delle radici. Dall’altro lato stiamo lavorando con l’estero, in modo tale che ci sia sempre più consapevolezza e voglia di fare questo viaggio. Per questo – continua -abbiamo messo in campo un programma che si chiama Italea. È anche un modo per promuovere il Made in Italy. Chi viene in Italia per un’esperienza turistica acquista prodotti di artigianato del nostro comparto produttivo, anche del settore enogastronomico per esempio. Quando i prodotti vengono portati all’estero automaticamente si diffonde la conoscenza dell’eccellenza italiana”.