di Claudio Bianchini
FOLIGNO – Per la serie ‘assurdità burocratiche’ questa è veramente da segnalare: siamo a settembre e ancora non è possibile tracciare un bilancio completo del movimento turistico in Umbria. Mancano ancora all’appello i dati del comprensorio folignate, relativi – incredibile ma vero – al primo trimestre dell’anno. Ovviamente, resteranno indisponibili anche quelli del secondo trimestre. Praticamente c’è il serio rischio che sino ai primi di ottobre (almeno) la Regione non potrà avere a disposizione i numeri esatti di arrivi e presenze turistiche di Foligno e degli altri comuni del comprensorio, tra i quali Bevagna, Trevi, Montefalco e Spello, tra i fiori all’occhiello del cuore verde d’Italia. I tabulati relativi ‘al centro del mondo’ sono fondamentali, sia perché negli ultimi anni l’area della valle umbra sud ha fatto registrate aumenti costanti, sia perché si tratta di uno dei primi comprensori a livello regionale. A bloccare tutto – come spesso accade – un tipico caso italiano di burocrazia infernale. “Non abbiamo più personale addetto all’elaborazione informatica dei dati – ha fatto sapere l’assessore al Turismo, Elisabetta Piccolotti – e dopo varie problematiche proprio in questi giorni eravamo finalmente riusciti a predisporre il bando nonché a stanziare un apposito capitolato di spesa. Nella gara era stata inoltre inclusa la richiesta di un addetto per il front office, assolutamente necessario all’infopoint di Porta Romana”. Tutto risolto quindi? Niente affatto, c’è l’immancabile inghippo tecnico. “Stavamo per indire la gara ma le ultime normative del Governo sulla ‘spending review’ ci hanno legato le mani – anticipa la Piccolotti – ed ora siamo a lavoro per mantenere le risorse e gli impegni presi. Sono trattative complicate, e ci vorrà qualche tempo”. Intanto i turisti – per fortuna – continuano ad arrivare, senza curarsi delle manovre economiche e politiche.