“Tuo figlio ha fatto un incidente, servono soldi o va in galera”. E’ quanto un 73enne si è sentito dire da una persona che aveva bussato alla sua abitazione, spacciandosi per un maresciallo dei carabinieri. La richiesta era di 4800 euro, più altri oggetti di valore posseduti dall’anziano.
Ma il 73, dopo un iniziale smarrimento pensando alla sorte del figlio, si è ricordato di un servizio visto in televisione, con riferimento ai consigli “utili” dei carabinieri che, in situazioni del genere, raccomandano di non credere a presunti appartenenti all’Arma, i quali si fingono essere tali, o a sedicenti avvocati, rappresentanti/dipendenti di organi istituzionali che, prima a mezzo telefono, chiedono soldi in ordine ad incidenti in cui rimangono coinvolti parenti, poi, in presenza, fanno giungere presso il domicilio loro complici per ritirare la somma necessaria per “risolvere” la problema e far rilasciare il familiare che rischia di essere arrestato.
La potenziale vittima di queste truffe ne aveva parlato con il figlio e amici, quindi ha intuito subito che fosse in atto un tentativo in suo danno, per cui con il telefono cellulare ha chiamato immediatamente il Numero Unico di Emergenza – NUE -112, attestato presso la sede del Comando Provinciale Carabinieri di Perugia.
L’operatore della Centrale Operativa, resosi conto di quanto stesse accadendo, nel mentre, in diretta, ascoltava dall’altra parte dell’apparecchio il dialogo tra la vittima e il malfattore, iniziando a dare le prime indicazioni all’anziano, rassicurandolo e nel contempo inviando presso la sua dimora i militari della Sezione Operativa della Compagnia del capoluogo.
Sono minuti concitati: il 73enne fa credere al truffatore di esserci cascato, che farà tutto quello che gli viene chiesto. Sopraggiunge la moglie, che supporta il marito, e i due, consapevoli dell’imminente arrivo dei carabinieri, preparano una busta, con i loro oggetti in oro, che la donna consegna al 19enne, complice prontamente presentatosi presso la loro casa per riscuotere. Il giovane però non farà in tempo ad allontanarsi in quanto tempestivamente fermato dai carabinieri proprio nel mentre si allontana dalla porta d’ingresso dell’abitazione. In contemporanea, viene bloccato l’altro corresponsabile, un 57enne, a bordo di una piccola utilitaria noleggiata a Napoli, evidentemente pronto a darsi alla fuga.
I due, entrambi di origini campane, noti alle forze dell’ordine, anche con precedenti specifici, sono stati condotti preso la Caserma di via Ruggia e tratti in arresto, in concorso per l’ipotesi di reato di truffa aggravata in concorso. I due si trovano presso la Casa Circondariale di Perugia – Capanne.
Una storia a lieto fine dunque, grazie alla lucidità e al coraggio di un 73enne, all’intervento immediato dei carabinieri e alla quotidiana campagna d’informazione predisposta dall’Arma perugina nelle più diversificate modalità e mezzi, distribuendo su tutto il territorio anche un manifesto dal contenuto auto esplicativo “Difenditi dalle truffe…Se uno sconosciuto ti chiede denaro o gioielli…Chiama il 112”, affisso anche nelle stazioni del minimetrò del capoluogo e in altri punti strategici della provincia.