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Tumore della mammella, nuovi orizzonti in diagnostica e terapia

Ogni anno in provincia di Terni, in linea con il trend nazionale, si registrano tra i 140 e i 150 nuovi casi di carcinoma mammario. I numeri sono in crescita e, di pari passo, si è abbassata l’età delle pazienti – che ora si attesta sui 40 anni, soprattutto per lo screening preventivo effettuato sul territorio. Per affrontare una tematica che, ormai da tempo, si pone al centro del dibattito medico, soprattutto alla luce delle nuove tecnologie, gli esperti della cura di uno dei tumori più diffusi e temuti tra le donne si troveranno a San Gemini per una giornata dedicata all’aggiornamento e all’approfondimento delle problematiche più recenti e dibattute riguardo al tumore della mammella. L’appuntamento, di respiro internazionale, si svolgerà il 20 aprile al Parco delle Fonti di San Gemini e vi prenderanno parte oltre cento specialisti, tra medici e tecnici sanitari, proprio nell’ottica della multidisciplinarietà e del coordinamento necessario per affrontare in maniera adeguata e quanto più possibile risolutiva questo tipo di patologia. Il convegno è organizzato da un comitato scientifico composto dal dottor Fausto Roila, direttore della struttura complessa di oncologia medica dell’ospedale Santa Maria di Terni, dal dottor Alessandro Sanguinetti, responsabile dell’unità dipartimentale di Senologia, dal dottor Ernesto Maranzano, direttore della Struttura complessa di radioterapia oncologica, dalla dottoressa Lorella Fioriti specialista in radiologia diagnostica e dal Prof. Stefano Ascani specialista in anatomia patologica. L’obiettivo del convegno, organizzato con il supporto di Am Meeting, è quello di far luce sulle ultime novità circa la diagnosi e la terapia di lesioni particolari della mammella che, negli ultimi anni, trovano sempre maggiore diffusione, soprattutto grazie all’utilizzo di tecnologie sempre più all’avanguardia. “Nonostante il trend in aumento dell'incidenza – sottolinea la dottoressa Lorella Fioriti – negli ultimi anni si sta assistendo ad una progressiva diminuzione della mortalità per il carcinoma mammario grazie al miglioramento della performance di tutte le fasi della gestione della malattia. In particolare il convegno sarà incentrato sulle cosiddette “lesioni B3 e C3”, ossia lesioni molto piccole che, in passato, non sarebbe stato possibile scoprire.” “Diagnosticare queste lesioni – spiega il dottor Raffaele Farabi, anatomopatologo al Santa Maria – permette di impostare in maniera corretta e precisa l’intervento chirurgico. Il tema principale è che in una classificazione che va da B1 (lesione sicuramente benigna) a B5 (lesione sicuramente maligna) le B3 rappresentano un mondo intermedio: sono lesioni benigne che presentano atipie e, quindi, problemi di interpretazione e di intervento, proprio per questo sono così importanti da studiare e conoscere.” “L’esatta valutazione patologica – sottolinea poi il dottor Alessandro Sanguinetti – è fondamentale per il trattamento più adeguato, chirurgico o medico che sia. Proprio nell’ottica del convegno sono stati chiamati a intervenire i più alti esperti del settore, tra cui il professor Taffurelli, che ha al suo attivo la maggiore casistica di B3 e C3 italiana, e questo è fondamentale perché, data la natura di queste lesioni, è necessario ragionare sui grandi numeri.” Verrà poi affrontata la tematica dei linfonodi sentinella e delle nuove modalità di intervento che, negli ultimi due anni, hanno registrato profonde novità, con interventi sempre meno invasivi, per proseguire con i nuovi orizzonti nella radioterapia del carcinoma della mammella e sull’efficacia terapeutica dei nuovi farmaci biologici e sulla loro tossicità, in particolare quella cardiaca. Le tematiche che verranno affrontate assumono un valore centrale in una struttura sanitaria come quella ternana che, oggi, dispone non solo di un reparto appositamente dedicato, Centro salute donna inaugurato lo scorso 8 marzo, ma delle più avanzate tecnologie in materia. Nel corso del 2011 sono state effettuate 450 biopsie con ago, 350 agoaspirati e 150 mammotome.