All’ospedale di Città di Castello la chirurgia per il trattamento del tumore al seno non si è mai interrotta, neanche durante il lockdown, ed è stata rispettata la tempistica di 30 giorni prevista dal ministero della Salute per questo tipo di intervento. A riferirlo è la Usl Umbria 1, che risponde alle notizie circolate in questi giorni sulle presunte interruzioni delle operazioni oncologiche.
Nonostante le difficoltà legate ai percorsi e all’assistenza dei pazienti Covid-19, al 30 novembre 2020 sono stati effettuati 287 interventi su tumori primari maligni al seno, contro i 307 eseguiti nell’arco di tutto il 2019.
Per poter arrivare a questo risultato, garantendo contestualmente lo standard di qualità della breast unit, nel rispetto di tutte le misure anti Covid per pazienti e operatori, sono stati fatti grandi sforzi con sedute operatorie aggiuntive, sottoponendo tutti i professionisti, in particolare gli infermieri, a turni supplementari per garantire l’attività chirurgica.
“Uno sforzo – aggiungono i vertici Usl – che è stato peraltro condiviso con operatori e professionisti appartenenti a tutte le specialistiche che ruotano attorno a questo tipo di tumore, da sempre seguito in maniera interdisciplinare e che vede protagoniste la senologia diagnostica, la chirurgia ricostruttiva, l’oncologia, la radioterapia e l’anatomia patologica.
L’attività oncologica in generale, all’ospedale di Città di Castello, non ha subito rallentamenti a causa del lockdown e della seconda fase dell’emergenza Covid-19. Gli interventi chirurgici, infatti, sono stati tutti effettuati e l’attività ambulatoriale è stata potenziata con sedute anche il sabato.