Si sono rivolte ad un avvocato le famiglie dei bambini di una scuola elementare Spoleto che sono risultati positivi ai test per la tubercolosi. Si tratta di bimbi che non hanno sviluppato la malattia ma che devono sottoporsi ad una profilassi lunga e costosa, solo in parte coperta dal servizio sanitario nazionale. Bambini che peraltro, sin dall’inizio del nuovo anno scolastico, si sentirebbero ogni giorno sotto osservazione da parte delle famiglie dei loro compagni.
Una situazione che ha spinto alcuni genitori, e a quanto pare altri potrebbero seguire il loro esempio a breve, a rivolgersi all’avvocato Andrea Andreini del foro di Spoleto, che invierà nei prossimi giorni una lettera di diffida alla scuola. I genitori hanno intenzione di chiedere un congruo risarcimento per i danni economici e morali che, a loro dire, starebbero subendo insieme ai propri figli.
“Crediamo che la vicenda avrebbe dovuto essere gestita in modo decisamente diverso”, spiega al telefono con Tuttoggi.info l’avvocato Andreini, secondo il quale i bimbi risultati positivi non sarebbero stati tutelati in modo adeguato. “I medicinali che devono assumere – prosegue – avrebbero inoltre delle controindicazioni pesanti per loro”.
L’idea di rivolgersi ad un avvocato per chiedere i danni era già stata anticipata a Tuttoggi.info dalla mamma di uno dei bimbi positivi al test di Mantoux, che ricordava gli ingenti sforzi da sostenere per far eseguire correttamente la profilassi al figlio. Non si tratta di qualche analisi sporadica ma di un vero e proprio percorso sanitario che richiede denaro e tempo.
Impossibile al momento quantificare la richiesta di risarcimento, che dipenderà anche dall’esito finale del percorso di profilassi (la bambina colpita nel giugno scorso dalla malattia si è nel frattempo completamente ristabilita). Intanto è stato scoccato il primo ‘dardo’ verso la scuola, “ma ci riserviamo – sottolinea l’avvocato Andreini – di avviare anche altre azioni nel prossimo futuro”.