Trump e le gambe gonfie, cos'è l'insufficienza venosa cronica - Tuttoggi.info

Trump e le gambe gonfie, cos’è l’insufficienza venosa cronica

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Trump e le gambe gonfie, cos’è l’insufficienza venosa cronica

Ven, 18/07/2025 - 17:03

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(Adnkronos) – Una condizione legata a una possibile alterazione delle vene, in cui il sangue non riesce a ‘tornare’ al cuore, ristagnando nel sistema venoso delle gambe e causando gonfiore e altri sintomi. E’ l’insufficienza venosa cronica che, secondo le comunicazioni ufficiali della Casa Bianca, sarebbe all’origine delle gambe gonfie di Donald Trump, che non sono sfuggite agli scatti dei fotografi che lo riprendevano seduto sul palco e con le caviglie leggermente scoperte.  

“Quando parliamo di insufficienza venosa, però – spiega all’Adnkronos Salute Fortunato Maiolo, angiologo e specialista in Chirurgia vascolare – la varietà delle condizioni è enorme. Gli stadi possono andare da una fase preclinica caratterizzata da una sensazione di pesantezza, di crampi, di formicoli agli arti inferiori, fino situazioni più serie con ulcere delle gambe”. In generale “si parla di insufficienza venosa con le vene che si dilatano e, di conseguenza, le valvole funzionano meno. Noi, infatti, abbiamo lungo tutto il circolo venoso valvole che permettono il ritorno del sangue dagli arti inferiori al cuore”.  

 In “uno stadio preclinico non si ha edema, si possono avere le varici, pesantezza, senza avere il gonfiore delle gambe. Questo perché si attiva il sistema linfatico che richiama più linfa verso il centro, aiutando così ad evitare l’edema”. Negli stadi più avanzati, invece, “abbiamo lo scompenso di questo circolo. Il sistema linfatico non ce la fa più a richiamare indietro la linfa e quindi abbiamo il gonfiore”.  

Avere le gambe gonfie, però, non significa avere necessariamente un’insufficienza, va distinto il disturbo patologico da quello funzionale. Il problema può essere anche legato a “un cattivo appoggio dei piedi”, o al fatto di “rimanere seduti oppure in piedi molte ore. Abbiamo tutti – sottolinea l’angiologo – l’esperienza di voli internazionali in cui si rimane seduti molto tempo scomodi e, una volta scesi dall’aereo, abbiamo le gambe un po’ gonfie perché, rimanendo a lungo seduti in uno spazio ristretto, non abbiamo un ritorno venoso”.  

 La soluzione è “l’attività fisica – raccomanda Maiolo – in particolare camminare. Questo perché sotto la pianta del piede abbiamo la cosiddetta ‘suola venosa di Lejar’, una sorta di spugna. Ogni volta che poggiamo il piede si ‘spreme’ questa spugna che manda il sangue in alto. Inoltre abbiamo un altro cuore periferico durante l’attività motoria: il polpaccio, contraendosi, ‘spreme’ le vene e quindi il sangue ritorna verso il cuore”.  

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