E’ sempre più allarmante la situazione riguardante le truffe sul web, che a Città di Castello, solo negli ultimi tre mesi, hanno fatto ben 5 vittime (anche se giornalmente molti raggiri non sempre vengono denunciati).
I malviventi ingannano gli ignari acquirenti con merce di ogni tipo, dalle auto ai jeans, passando per stufe a pellet e mobili. Stavolta il malcapitato tifernate “ci è cascato” con una scala da trasloco, trovata su nota piattaforma internet dove una società specializzata del settore ne pubblicizzava la vendita ad un prezzo considerato vantaggioso (questo tipo di scale, infatti, possono arrivare a costare fino a 23mila euro).
Dopo i preliminari contatti telefonici e su “WhatsApp”, e le debite rassicurazioni fornite dal venditore su tempistiche di consegna, garanzia del prodotto e feedback dell’azienda, le parti hanno perfezionato la trattativa di compravendita conclusasi con un bonifico di 4636 euro sul conto bancario intestato alla citata azienda. Trascorsi però alcuni giorni e non avendo avuto più alcuna notizia relativa alla consegna della merce il tifernate ha tentato invano di mettersi in contatto con il venditore, vedendosi costretto a rivolgersi ai carabinieri.
I primi accertamenti hanno subito permesso di appurare come il conto corrente destinatario del bonifico non fosse intestato ad una società di rivendita specializzata ma ad un unico uomo di origini calabresi. Ulteriori indagini hanno poi portato a constatare che la ragione sociale fornita dal venditore in canali pubblicizzati dalla società appartenessero ad una ditta toscana, il cui amministratore delegato – ignaro di tutto ma a conoscenza di pregresse manovre tramate ai propri danni – aveva già depositato una denuncia per un altro caso.
Anche il numero telefonico fornito per mantenere i contatti con l’acquirente è risultato essere intestato ad un secondo uomo calabrese, che aveva collezionato più di 50 truffe con lo stesso modus operandi ai danni di altrettante vittime.
La vicenda si è conclusa in questi giorni con l’identificazione degli autori del raggiro due 50enni residenti entrambi in Calabria – ed il loro deferimento alla Procura perugina per l’ipotesi di reato di truffa in concorso, con la possibilità per il malcapitato tifernate di riottenere il maltolto. I carabinieri, ancora una volta, raccomandano a tutti di effettuare i dovuti accertamenti prima di procedere a pagamenti di somme ingenti per acquisti in rete.