Cicli di formazione di cultura e legalità anche negli istituti scolastici -secondo le linee definite tra l’Arma Carabinieri e il Ministero dell’Istruzione
L’attività di prevenzione dei reati svolta dalla Compagnia Carabinieri di Spoleto prosegue in maniera incessante per fornire strumenti di salvaguardia al cittadino per evitare di essere vittima dei reati di truffa soprattutto connessi al mondo tecnologico.
Il ciclo di conferenze a tutela del cittadino rappresenta un valido strumento per prevenire i reati nei diversi ambiti, assicurando la possibilità di porre attenzione a particolari e “comuni denominatori” di taluni reati, mettendosi in allerta.
Nel corso degli incontri con i cittadini emergono numerosi spunti di riflessione e interazioni utili per la prevenzione dei reati, al contempo si ha modo di interagire con fasce deboli, ricreando empatia e garantendo una rete di tutela improntata al dialogo e alla costante interazione con i carabinieri del posto.
Nel dettaglio nelle ultime settimane si sono svolti incontri presso i comuni di Campello sul Clitunno e Castel Ritaldi (che si aggiungono al ciclo di conferenze svolte presso i comuni della Valnerina e Giano dell’Umbria) incrementando i contatti con i cittadini e alimentando il senso di sinergia tra le Istituzioni e le comunità per una più efficace azione di contrasto alle varie forme di criminalità.
Gli incontri sono stati affrontati con entusiasmo e desiderio di recepire utili informazioni, agevolando l’interazione tra carabinieri-cittadini, ponendo quesiti e raccogliendo la sensibilizzazione sull’argomento da parte del Comandante della Compagnia di Spoleto, Capitano Teresa MESSORE nonché dei rispettivi Comandanti di Stazione.
In particolare durante gli interventi si è posto l’accento sull’approccio del carabiniere al servizio della cittadinanza, che crea empatia con la vittima, cercando di creare “squadra” orientata all’individuazione dell’autore del reato, ma specialmente rivolta al contrasto di ogni forma di criminalità soprattutto per quelli maggiormente invasivi nella sfera personale.
Le conferenze a favore delle “fasce deboli” si affiancano ai cicli di formazione della cultura della legalità presso gli istituti scolastici –secondo le linee definite con il protocollo d’intesa tra l’Arma dei Carabinieri e il Ministero dell’Istruzione– della giurisdizione che si rivolgono ai “giovani cittadini” e ai bambini per argomentare sul senso civico e sui valori rivolti a diffondere la legalità sin da piccoli seguendo i principi di legalità.
Il rapporto costante con il cittadino rappresenta l’elemento di forza fondamentale e decisamente più efficace per il contrasto di ogni forma di criminalità, in particolare laddove le vittime si identifichino negli anziani.