Ben 32 persone indagate in Umbria nel 2022 (28 in provincia di Perugia, 4 in quella di Terni) per pedopornografia, di cui 4 per adescamento online (3 nella fascia d’età 14 – 17 anni), con 79 siti internet segnalati (+92,6% rispetto all’anno precedente) per l’inserimento in black list. Sono alcuni dei dati del bilancio dell’attività della polizia postale in Umbria, che evidenziano un fenomeno purtroppo in aumento.
Social network e videogiochi online sono i luoghi di contatto tra minori e adulti più frequentemente teatro delle interazioni nocive, a riprova ulteriore del fatto che il rischio si concretizza con maggiore probabilità quando i bambini e i ragazzi si esprimono con spensieratezza e fiducia, nei linguaggi e nei comportamenti tipici della loro età.
Nell’ambito delle segnalazioni relative alla pubblicazione di contenuti pedopornografici su social network, tra l’altro, anche in Umbria è stato rilevato l’ormai diffuso fenomeno per il quale viene intaccata la reputazione dei vari titolari di profili social attraverso la pubblicazione di materiale scabroso di natura pedopornografica con accessi abusivi massivi a profili privati di ignari cittadini e di persone dotate di rilevanza mediatica, politica o di altra natura.
Tra i reati segnalati anche il Sextortion, le estorsioni di tipo sessuale online: in Umbria sono stati trattati 15 casi di cui 11 uomini e 4 donne (nessun minorenne coinvolto). In uno dei casi segnalati è stato identificato e denunciato alla Procura della Repubblica di Perugia un uomo di 35 anni.
Nel contempo, però, c’è un dato molto positivo: non ci sono state denunce per cyberbullismo in Umbria nel corso del 2022. “Non si può escludere – evidenziano dalla Questura – che il ritorno ad una vita sociale priva di restrizioni abbia avuto un’influenza positiva sulla qualità delle interazioni sociali, delle relazioni tra coetanei e che la costanza dell’opera di sensibilizzazione svolta dalla Polizia Postale, presso le strutture scolastiche, abbia mantenuto alta l’attenzione degli adulti e dei ragazzi stessi sulla necessità di agire responsabilmente e correttamente in rete”.
Sul fronte della sicurezza cibernetica, in Umbria c’è stata una escalation preoccupante di attacchi verso aziende, privati ed istituzioni: 204 gli attacchi rilevati contro i 2 soltanto nell’anno precedente. Gli alert diramati sono stati 836 (+5,5%). Sono emerse in questo modo le vulnerabilità dei sistemi informatici presenti, fornendo al contempo gli accorgimenti e le soluzioni per affrontare in maniera tempestiva ed adeguata gli “incidenti” informatici condotti, nella maggior parte dei casi da gruppi stranieri.
Nell’ambito delle competenze della Polizia Postale, il contrasto alle truffe on line anche attraverso attività di monitoraggio del web ha ricevuto un sensibile impulso che ha consentito di denunciare a piede libero ben 184 persone, nonché di eseguire 7 ordinanze di custodie cautelari a seguito di articolate attività di indagine.
I casi trattati di truffe online, però, sono stati di più: 470 (307 in provincia di Perugia, 163 in quella di Terni). Il totale delle somme sottratte ammonta a quasi 3,9 milioni di euro (+148% in provincia di Perugia, +184% in quella di Terni).
Da evidenziare la particolare attenzione riservata al fenomeno delle truffe romantiche per cui il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica dell’Umbria ha indagato 4 persone di nazionalità nigeriana residenti tra le Marche e l’Abruzzo, che erano riusciti a truffare una donna di circa 70 anni della provincia di Perugia per la somma di oltre 20.000 euro.
L’Umbria non è immune nemmeno dal cyberterrorismo sia di matrice islamista che di formazioni suprematiste di estrema destra ma anche di estrema sinistra. I casi trattati nel 2022 sono stati 9, con 5 persone indagate ed il monitoraggio di 29.168 spazi virtuali.
Tra le attività effettuate dalla Specialità si segnala quella effettuata dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica e dalla DIGOS di Perugia, all’esito della quale un cittadino marocchino di 54 anni è stato espulso dal territorio nazionale, in quanto autore di una prolifica attività propagandistica sul social network Facebook realizzata attraverso numerosi post e commenti a sostegno dei “fratelli musulmani” e del Jihad, specificamente della Palestina contro Israele, nel corso della quale si è definito un “mujahidin” pronto ad aiutare la causa.
L’anno 2022 ha registrato un aumento dei reati informatici che ha raggiunto livelli altissimi, mettendo in luce come il crimine post pandemia nel nostro Paese stia cambiando radicalmente. Il settore del financial cybercrime rappresenta un bacino molto remunerativo ed appetibile sfruttato da molte organizzazioni criminali, anche estere, come veicolo per finanziare le proprie attività illecite, il più delle volte attraverso l’utilizzo di sofisticate tecniche di social engineering per manipolare le vittime e indurle a fornire informazioni riservate.
In Umbria, sono stati trattati oltre 400 casi di frodi informatiche subite da persone fisiche e medie e piccole imprese, per un ammontare complessivo di oltre 1 milione di euro di profitti illeciti, dei quali oltre 161mila sono stati recuperati in seguito all’intervento della Polizia Postale e delle Comunicazioni. Ben 105 le persone denunciate, 9 quelle arrestate.