False assunzioni, finti licenziamenti e finte società: una macchina del malaffare che serviva a percepire indennità dall’Inps. Coinvolte, nel giro delle truffe, decine di persone, a fronte di 113 rapporti di lavoro, scoperti soprattutto nel settore edile e dei cantieri in Lazio, Umbria e Campania. A indagare sulla vicenda è la Procura di Napoli Nord, che ha portato all’esecuzione di un provvedimento di sequestro di beni emesso dal gip per oltre 1,117 milioni di euro nei confronti di tre indagati.
Al centro dell’inchiesta dei carabinieri c’è un 38enne di Frignano, paese della provincia di Caserta, il quale, in base a quanto rivelato dalle indagini, gestiva tre delle finte società, intestate a prestanome, con sedi inesistenti pure nel Casertano, con le quali moltiplicava le commesse per ogni appalto in modo da creare i presupposti per assunzioni. Sono dunque scattati i sigilli per 5 società, e sono stati bloccati 20 tra conti correnti e libretti postali. Al vaglio degli inquirenti anche dei beni mobili. I reati contestati sono quelli di associazione a delinquere e truffa, nonché di reimpiego di denaro di provenienza illecita.