Chi ha raccontato di essere stato raggirato con la truffa dello specchietto, anche in compagnia di persone con gravi handicap; chi di essersi trovato alla porta di casa sconosciuti che chiedevano soldi millantando di conoscere figli o familiari; chi di essersi imbattuto in sedicenti rappresentanti di aziende di elettricità o metano che proponevano vantaggiose offerte; chi ha testimoniato di essersi ritrovato improvvisamente in auto una giovane donna che minacciava di urlare e chiedere aiuto per una tentata violenza sessuale se non avesse ricevuto in cambio denaro. Sono alcune delle vicende accadute ad anziani di Città di Castello, emerse dall’assemblea promossa al Circolo della Madonna del Latte dall’Associazione ‘Ada Umbria’ (Associazione per i Diritti degli Anziani), in collaborazione con la Uil Pensionati e con il Siulp (Sindacato Unitario Polizia di Stato) nell’ambito del progetto “Anziani sprovveduti?…No prudenti”.
Convocata nell’ambito di un tour in alcune città umbre dall’associazione presieduta da Ada Girolamini, in via di costituzione a Città di Castello con il referente locale Sandro Belletti, l’iniziativa ha riscosso la partecipazione di oltre 70 persone, sensibilizzate sui rischi ai quali è esposta la popolazione anziana. Grazie al contributo degli agenti di polizia del Siulp Massimo Pici e Roberto Roscioli, sotto il coordinamento della referente del progetto Rosella Carroli per Ada Umbria, i presenti sono stati messi al corrente delle modalità più diffuse attraverso le quali vengono attuati raggiri ed estorsioni e delle contromisure da adottare per evitare di cadere nelle trappole tese dai malfattori.
“L’assemblea ha offerto un quadro molto esaustivo e purtroppo preoccupante di un fenomeno in crescita come quello delle truffe agli anziani, che non a caso ha riscosso viva attenzione tra i presenti, dai quali sono venute diverse testimonianze di vicende personali costate amarezze e sottrazioni di denaro – sottolinea l’assessore al Sociale Luciana Bassini – Noi siamo qui per fare la nostra parte, perché anche nella nostra realtà è importante costruire una rete di protezione degli anziani, che con il coordinamento delle forze di polizia ma anche attraverso l’attività di supporto e sensibilizzazione di istituzioni e società, consenta di diffondere una consapevolezza e una cultura della prevenzione in grado di arginare questo insopportabile fenomeno”.
A Città di Castello la fetta di popolazione potenzialmente esposta è molto ampia e in crescita. Secondo i dati dei Servizi Demografici del Comune, gli ultrasessantacinquenni a oggi sono 4.001 maschi e 5.312 femmine, per un totale di 9.313 persone, pari al 23,6% del totale, attualmente a quota 39.396. Dieci anni fa, nel 2009, gli over 65 erano 8.516 e rappresentavano il 21,05% del totale.
“L’aumento della popolazione anziana dice che c’è un’esigenza sociale precisa di supporto di queste persone, cui nel nostro piccolo cerchiamo di farci carico, cercando di offrire strumenti conoscitivi e pratici per difendersi dalle truffe, che inseriremo in un vademecum – ha sottolineato la presidente di ‘Ada’ Girolamini – L’obiettivo di fondo del nostro sodalizio è quello di dare un nuovo valore all’età avanzata, favorendo lo sviluppo di competenze intellettive capaci di aumentare l’autostima delle persone e far acquisire loro maggiore sicurezza”.
Come hanno spiegato i rappresentanti della Polizia di Stato, gli anziani, specialmente se soli, sono presi di mira con diversi stratagemmi. “Noi vogliamo aiutarli ad essere guardinghi e prudenti, a prevenire situazioni di difficoltà, a essere diffidenti rispetto a messaggi che possono suscitare forti emozioni e che li rendono vulnerabili – ha spiegato Pici – Non aprire a sconosciuti, verificare sempre le informazioni alla fonte tenendo pronto un elenco di numeri utili da consultare come quelli delle forze dell’ordine, prendere sempre tempo per verificare quanto viene rappresentato da chi ci interpella sono precauzioni indispensabili, accanto alle quali vige la raccomandazione fondamentale di denunciare sempre quanto avviene, in modo tale da permettere ai tutori della legge di intervenire e contrastare le truffe”.