I Carabinieri della Compagnia di Terni hanno tratto in arresto un 39enne ed un 56enne, entrambi di origini campane e gravati da precedenti, per tentata truffa in concorso. A metà mattinata dello scorso 12 maggio, una 88enne di Arrone ha ricevuto una telefonata sul fisso dell’abitazione da un sedicente maresciallo dei Carabinieri, che le aveva riferito che il figlio, dopo aver avuto un incidente stradale con feriti gravi, era stato arrestato. Per evitare gravi conseguenze, la donna avrebbe dovuto pagare la somma di 3.000,00 €, in contanti o in gioielli, da consegnare ad un incaricato che si sarebbe presentato di lì a breve per il ritiro a domicilio. La rete sociale del comun e di Arrone ha funzionato a dovere e il tempestivo allarme e il pronto intervento dei Carabinieri hanno salvato l’anziana dalla truffa del falso incidente.
Pronto intervento dei Carabinieri
Nel corso della stessa mattinata anche altri abitanti della zona avevano ricevuto chiamate dello stesso genere, ma una delle potenziali vittime, accortasi della truffa, aveva provveduto ad avvisare i Carabinieri. Il tempestivo allarme ha consentito di dislocare in zona numerose pattuglie dell’Arma ed anche personale in abiti civili. Proprio i militari in borghese hanno notato transitare un’utilitaria con a bordo due persone, con un’andatura tale da far presumere che gli occupanti non fossero della zona e stessero cercando un indirizzo in particolare. Infatti, poco dopo, l’autovettura si è fermata nei pressi dell’abitazione dell’88enne ed il passeggero è sceso per bussare alla porta: il ritardo nell’apertura e la presenza di alcuni passanti hanno indotto l’uomo a risalire a bordo del veicolo per allontanarsi.
Anziana quasi truffata
Avuta conferma degli iniziali sospetti sui due forestieri, i militari a quel punto hanno bloccato il mezzo, identificandone conducente e passeggero in due soggetti campani, che non hanno saputo giustificare la propria presenza in quel luogo. Gli accertamenti nel frattempo condotti dagli operanti hanno consentito di acclarare che l’anziana aveva già preparato, tra contanti e gioielli, la somma da consegnare al presunto collega del sedicente Maresciallo che aveva “agganciato” telefonicamente l’ignara vittima. La donna, dopo esser stata tranquillizzata circa le sorti del proprio figlio ed aver ringraziato i militari per l’intervento preventivo risolutivo, ha poi sporto denunci.
Arresto per tentata truffa
Per i due fermati è scattato così l’arresto per tentata truffa ed il trattenimento in camera di sicurezza in attesa dell’udienza per direttissima, svoltasi martedì pomeriggio, all’esito della quale il Giudice, nel convalidare gli arresti, ha disposto nei confronti di entrambi l’obbligo di dimora nei rispettivi Comuni di residenza, nelle province di Caserta e di Salerno.
Attenzione alle truffe
Al riguardo l’Arma consiglia di diffidare sempre da richieste di denaro o beni da consegnare a sedicenti avvocati od appartenenti all’istituzione atteso che, in nessun caso, sono previste cauzioni per il rilascio di persone eventualmente coinvolte in presunte attività delittuose. In caso di chiamate ricevute, è opportuno fare immediate verifiche con i propri congiunti oppure avvertire un vicino di casa e segnalare subito quanto sta accadendo al numero di emergenza 112. Infine, mai ricevere in casa soggetti estranei che, solitamente, si presentano nel corso delle citate chiamate come avvocati, Carabinieri o presunti emissari degli uni o degli altri.