Gubbio e Gualdo

Truffa “finto incidente” fallita, sbagliano sesso del figlio della vittima e anziana ne fa arrestare 4

Tre donne – 49, 28 e 21 anni – e un uomo (29), ritenuti responsabili di truffa in concorso ai danni di un’anziana sono stati arrestati a Sigillo, ieri pomeriggio (1 agosto), in flagranza di reato.

I quattro – tutti di origine campana e con precedenti specifici – si sono mossi con un modus operandi ormai consolidato, contattando telefonicamente la vittima e qualificandosi come appartenenti alle forze dell’ordine. L’operatore ha avvisato la signora come la figlia – e qui lo sbaglio fatale dei truffatori (la donna ha un figlio maschio) – avesse avuto un incidente stradale e che per risarcire il danno da questa provocato fosse necessario provvedere all’immediato pagamento di 1.200 euro, in contanti o in monili d’oro. Per ritirare i valori, ovviamente, si sarebbe poi presentato presso l’abitazione un proprio incaricato.

Gli indagati non avevano però fatto i conti con la scaltrezza dell’anziana la quale, mantenendo il contatto telefonico con il truffatore, ha informato il figlio di quanto stava accadendo. I carabinieri, allertati dall’uomo, hanno così inviato sul posto due pattuglie, appostatesi nei pressi dell’immobile e nel garage dell’abitazione.

Poco dopo sul posto è arrivata una Fiat 500X con a bordo quattro persone, dalla quale è scesa una donna per citofonare al civico della signora (e ritirare la somma richiesta). Mentre l’anziana si apprestava a consegnare un finto pacchetto appositamente preparato, i carabinieri hanno fatto scattare il blitz, bloccando la presunta truffatrice e i complici, che hanno tentato invano la fuga.

I quattro, arrestati in flagranza di reato, sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza della caserma di Gubbio in attesa dell’udienza di convalida, che stamattina (2 agosto) ha confermato gli arresti. A seguito del rito abbreviato sono state emesse le condanne a 6 mesi di reclusione per la donna e 4 mesi per i complici.

Quanto accaduto conferma l’importanza dell’attività informativa, svolta a tappeto da parte dell’Arma, per la prevenzione di questa tipologia di reato. Il figlio dell’anziana, infatti, la settimana precedente, aveva partecipato ad un incontro con il Comandante di Sigillo sul tema ed aveva riferito alla madre ciò che aveva appena appreso.