La coppia di anziani spoletini, residenti nel rione Casette, aveva ricevuto una telefonata da una persona che si era presentata come un carabiniere. Convincendoli, con un raggiro e per evitare conseguenze ad un parente, di consegnare soldi e gioielli ad un “collega” che si sarebbe presentato alla loro porta.
Ma i veri carabinieri, ricevute alcune segnalazioni al Numero unico di emergenza 112 relative ad una persona sospetta che si aggirava nei pressi di un condominio, si sono portati sul posto con l’autocivetta.
Dopo un breve appostamento, i militari hanno fermato, appena fuori dal portone dell’abitazione delle vittime, uno dei due sospettati che, sottoposto a perquisizione personale, è stato trovato in possesso di numerosi monili in oro per un valore complessivo di 10.000 euro.
Nel frattempo, l’altro complice, vedendo la scena, cercava di guadagnarsi la fuga in auto ma, dopo un breve inseguimento, veniva fermato ed arrestato.
La dinamica della truffa è stata ricostruita, subito dopo, grazie alla testimonianza delle vittime.
La coppia di anziani aveva infatti ricevuto una telefonata da un finto operatore delle forze dell’ordine che, con artifizi e raggiri, li aveva convinti a consegnare tutti i loro beni a un complice, che si sarebbe presentato successivamente a casa loro. Accertata la disponibilità delle vittime, l’incaricato si presentava a casa e, con modi cortesi e rassicuranti, convinceva gli anziani a farsi consegnare tutti i preziosi in loro possesso.
La refurtiva, recuperata durante l’operazione, è stata restituita ai legittimi proprietari.
I due giovani – di 19 e 20 anni, di origini campane – arrestati in flagranza di reato, sono ora a disposizione dell’autorità giudiziaria spoletina. Devono rispondere di truffa aggravata.