E’ stata una giovane studentessa universitaria a denunciare agli agenti di polizia del Commissariato di Assisi un fatto che a lei sembrava insolito e che ha concesso alla polizia di smascherare un folignate “disonesto”. La giovane, infatti, nonostante avesse disdetto da tempo, ossia nel 2012, il contratto per la fornitura di gas e luce per la sua abitazione perugina, lasciata a fine studi, continuava a ricevere inspiegabilmente fatture di pagamento che risultavano insolute.
Di fronte al problema, la studentessa ha deciso allora di contattare il punto informazioni, grazie al quale ha scoperto che presso la sua vecchia abitazione universitaria era ancora attivo, inspiegabilmente, un contratto di fornitura gas e luce, completo di polizza assicurativa e acquisto di lampadine a basso consumo energetico. Insomma il top della gamma. La studentessa ha ottenuto copia del contratto, scoprendo così di essere stata vittima di una truffa.
Sul contratto erano riportati correttamente tutti i suoi dati anagrafici, non era indicato il recapito telefonico ed era sottoscritto con firma apocrifa, ovviamente non autentica. Gli investigatori del Commissariato hanno avviato gli accertamenti, e scoperto che il contratto era tra quelli stipulati con modalità “porta a porta”. Il titolare dell’Agenzia con cui era stato “stipulato” il contratto è stato sentito dagli agenti di polizia. L’uomo ha così dichiarato che l’attività di procacciamento clienti era stata sub-affidata ad altre agenzie. In questo caso, il contratto stipulato a nome della ragazza universitaria risultava stipulato da un’agenzia di Bastia Umbra. Ecco completato il giro della truffa: si è scoperto che il contratto era stato stipulato da un 26enne di Foligno, licenziato proprio per irregolarità sui contratti procacciati da lui e per i quali aveva già in passato sporto denuncia. Il 26enne è stato così denunciato, e dovrà ora rispondere del reato di truffa.