Anche se la Consulta è favorevole a posticipare l’apertura della pesca alla trota fario, ormai è tardi per cambiare il calendario e la pesca in Umbria prenderà il via come da programma. E’ quanto ha spiegato l’assessore regionale Fernanda Cecchini, rispondendo ad un’interrogazione del consigliere Emanuele Fiorini, che lamentava i rischi legati all’ipotesi di posticipare l’avvio della stagione.
“Per quanto riguarda la pesca alla trota – ha spiega l’assessore Cecchini – la legge prevede l’ultima domenica di febbraio, ma da anni ci vienerichiesto da alcune associazioni sportive, con il supporto di elementi
scientifici e anche sulla base di quanto fatto da altre regioni, di posticipare la pesca per consentire alla trota fario di portare avanti la fase di riproduzione. Abbiamo perciò riunito la Consulta della pesca, alla
presenza di Arpa e Università, e la sintesi è che c’è un sostanziale parere positivo nel posticipare l’apertura della pesca alla trota. È però tardi per cambiare, perché i tesserini sono in stampa e non si farebbe in
tempo a rifare tutte le tabelle. Il Regolamento afferma che fino al 31 marzo è consentita la pesca con esclusione della posa nel letto del fiume, per non danneggiare gli avannotti che si trovano sotto le pietre, per questo manteniamo le cose come stanno”.
Nella replica conclusiva, Fiorini si è dichiarato soddisfatto della risposta dell’assessore e ha chiesto di “verificare se le richieste pervenute si basino su adeguati e certi riscontri scientifici, ritenendo opportuno fare
uno studio per capire se sia veramente necessario posticipare l’apertura, raccomandando infine un adeguato ripopolamento delle acque”.
L’ipotetica correlazione tra i presunti cambiamenti climatici globali e il periodo riproduttivo della trota fario del fiume Nera ed i suoi affluenti – aveva evidenziato Fiorini – stravolge, senza apparente riscontro scientifico documentato, quella che è sempre stata non solo una tradizione ma anche la storica regolamentazione delle acque salmonitiche umbre e nello specifico della Valnerina.
Alcune associazioni umbre sostengono che ci sia una traslazione temporale di circa un mese del periodo riproduttivo della trota fario causata da presunti cambiamenti climatici. Pertanto queste associazioni hanno chiesto all’assessore regionale di spostare la canonica apertura, prima ricadente alla ultima domenica di febbraio, al primo di aprile di ogni anno e la chiusura al 31 ottobre.”E questo – accusa Fiorini – senza il conforto di alcuna base scientifica, ovvero verifiche e monitoraggi che testimonino l’avvenuta diversificazione temporale del periodo riproduttivo della trota fario del fiume Nera“.
Ma l’assessore Cecchini ha chiarito: per quest’anno la pesca alla trota fario in Umbria inizierà come da calendario.