Una nuova zona residenziale in località Madonna delle Grazie – in costruzione con tutti i permessi concessi da enti competenti – potrebbe far perdere ad Assisi il marchio Unesco? Per vederci chiaro, torna a mobilitarsi il Comitato No Cemento, nato qualche anno fa e capace di raccogliere quasi 7.000 firme su change.org proprio in chiave anti cementificazione.
La domanda sulla possibilità che l’Unesco cancelli il riconoscimento ad Assisi non è nuova, e dopo l’approvazione del nuovo prg sotto le due giunte Ricci che hanno allargato le maglie dell’edificabilità rispetto al Prg Astengo del 1972, ciclicamente ritorna, tanto che qualche anno fa l’allora prima cittadino e poi candidato alla Regione aveva minacciato di querela il tg de La7 per aver dato spazio a tale tesi facendola passare quasi per certa.
Oggi a chiederselo sono anche una ventina di residenti – riuniti nel Comitato No Cemento – in località Madonna delle Grazie dove, in costruzione da novembre 2022, come detto con tutti i permessi in regola, sta sorgendo una nuova zona residenziale, su cui i cittadini hanno però inviato un esposto alla Procura e al Ministero della Cultura, per chiedere chiarimenti su “quale sorveglianza sia stata condotta in merito al susseguirsi degli atti amministrativi approvati da parte degli organi competenti (Comune, Provincia, Regione e Soprintendenza) per giungere alla edificazione della zona”.
E per questo – dopo una petizione che ha raccolto quasi 7.000 firme – i residenti inviano una diffida e, denunciando un presunto danno ambientale, chiedono una “richiesta di intervento da parte delle Autorità competenti preposte ai fini della tutela e salvaguardia del patrimonio Paesaggistico e ambientale della città di Assisi dichiarata Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO”. Al grido di “Fermiamo la cementificazione di Assisi e salviamo Assisi dalla devastazione ambientale”, i residenti segnalano che in via Giosuè Borsi è in corso “un’altra colata di cemento, con il passaggio di una zona agricola a zona edificabile di un’area, sottostante il Colle di Assisi, posta in piena visione panoramica, del tutto inedificabile dal lontano 1972. La Variante Generale del 2004 inserì la previsione di edificabilità nel Piano Regolatore modificando, come per incanto, una parte della zona agricola in totale contrasto con i vincoli paesaggistici imposti dalle leggi in vigore, violando così il cono panoramico di Assisi voluto dal Piano Astengo: al posto di una zona agricola, verranno costruiti 5 edifici per oltre 7 mila metri quadri di superficie e per 4300 metri cubi di volume!”.
Ricordando che “Assisi e l’intero suo territorio sono stati dichiarati, da parte dell’Unesco nel 2000” anche grazie al suo paesaggio, “ il Comitato No Cemento ha scritto un esposto in Procura, inviato per conoscenza anche al ministero della cultura, perché “La realizzazione di nuovi fabbricati al di sotto del colle storico di Assisi ed in piena visuale panoramica andrebbe quindi per sempre ad alterare il panorama di Assisi in un luogo dichiarato patrimonio mondiale da parte dell’Unesco”. Per questo si chiede “un sopralluogo urgente e a verificare la conformità di quanto i vostri funzionari/periti rileveranno, rispetto alle norme sopra riportate, salvo altre (urbanistiche e di tutela del patrimonio culturale-architettonico), e ad adottare, se del caso, ogni provvedimento urgente, anche sanzionatorio”.