Carlo Vantaggioli
Avalon Biddle è una giovane pilota di moto di 19 anni con un progetto nella vita. Quando abbiamo saputo che TO era stato invitato a stare una giornata con lei nei box del circuito di Vallelunga, nel weekend del Campionato Italiano motociclistico di Velocità-Honda Cbr600 (13-14-15 aprile), abbiamo pensato che forse ne valeva la pena e non ci siamo fatti sfuggire l’occasione.
Avalon Biddle viene dalla Nuova Zelanda ed è al momento una delle pochissime donne che si affacciano nuovamente alla ribalta del mondo delle due ruote dopo anni di assenza del gentilsesso dalle piste. Solo nel 2011 una sua quasi coetanea, Elena Myers, californiana di 18 anni, dopo il 5° piazzamento nel Campionato Ama, ha testato in pista la Suzuki Moto Gp di Alvaro Bautista e a marzo di quest’anno ha vinto ( la prima volta di una donna) la Gara 2 di Daytona. Ma Avalon non è da meno. Corre in moto sin da piccola, ma ha dovuto aspettare l'età di 13 anni per poter competere in pista e lasciare i salti nel fango poichè in Nuova Zelanda questa è l'età minima.
Oltre ad essere un'ottima atleta, nella vita di tutti i giorni studia Pubbliche relazioni e Marketing con indirizzo sportivo, impegno che porta avanti a distanza durante la sua permanenza in Europa.
A cena in quel di Campagnano, borgo laziale famoso per i carciofi ed il circuito intitolato a Taruffi, terminate le prove libere, davanti ad un piatto di straccetti e l’immancabile carciofo “alla giudia”, la centaura si lascia andare a qualche confidenza fin troppo adulta per la sua età. “Quando corro la sfida è solo e sempre contro me stessa, ho un idea della corsa, ma quando apro il gas mi misuro con Avalon punto e basta”. Approccio mistico o tecnico? Certo riesce difficile fare paragoni con glaciali calcolatori di gara come i campioni nostrani, vedi un Valentino, che dopo le prime intemperanze della carriera poi si è affidato ai super team che gli pianificavano anche l’allacciatura della tuta. Avalon conferma però che si è data un tempo per vedere come vanno le cose qui in Italia e decidere se questo è il percorso giusto. Non avendo beni al sole ha necessità dell’aiuto dei familiari ( mamma microbiologa e papà appassionato meccanico della figlia) e partecipare ad un programma di prestigio come quello Honda, costa soldini sonanti. A Vallelunga piove fino fino e l’umidità aggancia tutte le giunture nel raggio di chilometri, ma la neozelandese non se ne fa un problema, si toglie le ciabatte infradito (come farà a stare a piedi nudi non si sa), mette tuta e stivali e inforca la Honda Cbr600 per sfrecciare a manetta nel turno di prove libere. Lei ci è abituata come ci conferma la sua interprete ed accompagnatrice Sarah Frickleton ( Sarah è del mestiere, seguiva Taru Rinne negli anni ’80), acqua o asciutto non fa differenza. Già, “sono sola con me stessa…” ha detto a cena, cosa può importarle della pista. Il percorso si controlla una volta, e poi il resto è tutta un'altra gara. E vederla piegare e guidare con padronanza in mezzo a tutti gli altri ti fa dimenticare che fino a poco tempo fa non pensava certo di poter correre gare importanti con le slick. Ma nel suo progetto un obiettivo ci sarebbe ed è la vittoria o un buon piazzamento nel Trofeo Honda Cbr600. Ed è per questo che da un mese si è trasferita in Italia tra Bergamo e Livorno.
A Bergamo, per stare vicina ai maghi del team TecnicaMoto- Honda (legato al Team Gresini – San Carlo, la squadra dello sfortunato Sic- Simoncelli), del pilota-istruttore Andrea Zappa e dei super-tecnici, Danilo, Marcello ed Elena ( corre anche lei per inciso). Qui si è sottoposta a visite mediche e controlli per ottenere le licenze necessarie per gareggiare in Italia. Insieme ad Avalon ci sono altri due piloti importanti, Andrea Tucci che possiamo definire Team Leader e Luca Crippa. A Livorno invece perchè c’è un pezzo della sua famiglia, lo zio Bruce Biddle, che per non farsi mancare nulla, è stato un campione di ciclismo degli anni ’70. Dopo aver corso per squadre famose ha deciso di fermarsi definitivamente in Italia. Il Team di Tecnica Moto è entusiasta di come la ragazza si dedica alla causa, di come prepara la moto e di come non frigna affatto come fa invece qualche giovanotto di genere maschile, che magari pensa di essere già Lorenzo o Rossi. I meccanici Marcello e Danilo sono una miniera di aneddoti e raccontano le gesta dei giovani di belle speranze, poi finiti male, o di quelli che a 16 anni sono già primedonne. Inevitabile il paragone con la “quadrata” Avalon che sa essere paziente e soprattutto calmissima nel pregara. Ma si sa, la ragazza ha un progetto…
Per la cronaca sportiva del weekend la gara è stata funestata dalla pioggia continua. Al momento di schierarsi diluviava, quindi gomme da pioggia. Arrivati in griglia fine della pioggia pazza e si opta per una soluzione di gomma da pioggia anteriore e da asciutto sul posteriore. Nei 15 minuti in attesa del semaforo ricomincia a piovere, ed Avalon richede la gomma rain. Nella peggiore delle ipotesi non finirà la gara, ma preferisce così ed a ragione. Sulla griglia è caos totale, Danilo ed Avalon sono tranquilli, la loro scelta è fatta e quindi aspettano il via protetti dall'ombrello di Elena.
Finalmente scatta il semaforo verde ed Andrea è in testa con pista libera, Avalon si butta nella foschia della prima curva ad occhi quasi chiusi ed infila subito 5 piloti. La gara si snoda per i 10 giri previsti e la ragazza con il progetto, continua a guadagnare posizioni a discapito dei sui avversari allergici all'acqua che a lei invece non fa un baffo. Avesse potuto gareggiare con le infradito probabilmente lo avrebbe fatto.
Andrea Tucci scivola al terzo giro, si rialza e rientra tre posizioni dietro ad Avalon che poi se lo vedrà sfrecciare di fianco dopo pochi secondi alla rincorsa delle posizioni perdute. Avalon sa giocare di squadra e fa il tifo per il Team Leader. Rosicchia qualche altra posizione e poi a seguito di una caduta la gara viene interrotta con bandiera rossa.
Si rientra ai box, il tempo di dire ai meccanici che è tutto “perfetto”, con un bel sorriso e si riparte dalla sedicesima posizione, ben 10 posizioni più avanti guadagnati nei primi 4 giri.
La seconda parte di gara la vedrà finire ventesima, purtroppo anche a colpa di una piccola imbarcata, e decima nella categoria under 21.
Un vizio di regolamento invece relega Andrea Tucci solo al decimo posto. E questo è quanto. Ma il dato sensibile è l’affiatamento con il Team ed i meccanici che sotto i baffi dicono “è forte questa…”. Avalon al termine delle qualifiche aveva visto la pista solo dal venerdì, effettuati soltanto 4 giri sull'asciutto e migliorato di oltre venti secondi il suo tempo in condizioni impossibili. L'esito è sorprendente, altro che chiacchiere. Per la cronaca a fare compagnia ad Avalon Biddle nei box c’era anche un altro giovane campione, anche lui neozelandese, Travis Merkel, 21 anni e figlio d’arte. Il papà di Travis è il californiano Fred Merkel, 2 volte Campione del Mondo Superbike 1988/1989 in sella alla sua Honda RC30 del Team Rumi. Entrambi i ragazzi sono sostenuti in parte dalla WIL Sports Managment che promuove talenti sportivi in ambito motociclistico e non solo ( rugby, ciclismo etc etc…) in Europa.
Tuttoggi. Info è orgoglioso di aver preso parte a questa incredibile giornata e di aver documentato per quanto possibile una gara che tecnicamente ha sicuramente avuto contenuti di maggior spessore di quelli raccontati. Ma quello che più ci piaceva raccontare è qualcosa di una ragazza neozelandese di 19 anni con un progetto, ed un bel sorriso. Avalon fa sperare, oggi più che mai, in uno sport fatto di contenuti sani, che non si dimentica della componente umana e che costruisce un clima vivibile e sensibile per tutti coloro che ci lavorano e ne godono come spettacolo.
Riproduzione riservata
( Ha collaborato Sarah Frickleton)