Coniugare natura e ricerca, tradizione e innovazione è stato l'8 e 9 ottobre scorsi il filo conduttore di un “viaggio chiamato canapa”. Il progetto rappresenta un’occasione importante che, oltre a far conoscere il Comune di Sant’Anatolia di Narco come territorio storicamente legato alla riscoperta della canapa, vuole essere strumento per diffondere il messaggio di attualità su quello che si muove intorno a questa realtà.
Fin dal 1998 la canapa, dopo circa mezzo secolo di oblio, è stata rimessa in coltivazione ed ora sta avendo un nuovo periodo di splendore. Oltre alla tradizionale filiera del tessile oggi stanno prendendo piede tutte le altre realtà di sviluppo del settore per arrivare al totale utilizzo di tutti i derivati dalla lavorazione di questa pianta. Si passa dall’alimentazione, al benessere, alle biomasse, al tessile, al settore cartario, alla bioarchitettura e altro ancora.
Da territori che si caratterizzano per la natura incontaminata, l’abbondanza di corsi d’acqua, la strategicità dei percorsi viari, parte un ideale ma concreto viaggio per riattivare e rivalutare su larga scala la produzione e la lavorazione della canapa nell’ottica di un rinnovato sviluppo economico del settore visto come risorsa importante e innovativa dell’economia umbra.
Per dare seguito a quanto sopra detto è stato organizzato a Sant’Anatolia di Narco l'evento dell'8 e 9 ottobre dal titolo “Il Trionfo della canapa. Dentro i luoghi della canapa tra tradizione e innovazione” finanziato dal PSR Umbria 2007/2013 – Misura 3.1.3 – D.D. 6380 del 02.07.2009 annualità 2011. All’interno di questi due giorni Sant’Anatolia di Narco ha ospitato un vero e proprio itinerario di conoscenza tecnica, sensoriale, esperienziale, ludica legato interamente alla canapa.
Una mostra mercato all’interno del Palacanapa ha raccolto tutte le maggiori esperienze pubbliche e private legate al settore già pronte a dialogare e a mettere in rete le proprie realtà mentre presso il Convento di Santa Croce si trovava un percorso multisensoriale per il benessere del corpo e della mente. Non sono mancati i laboratori di tessitura e nelle Osterie della canapa sarà possibile degustare piatti a tema e, grazie al coinvolgimento diretto dell’Università dei Sapori di Perugia, è stato strutturato un intero menù a base di canapa curato dagli allievi del corso “Cuoco esperto nella cucina del territorio”.
Per l’occasione è stato organizzato il primo trofeo regionale a squadre di tiro alla fune con fune di canapa realizzata a mano dai cordai dell’Ecomuseo dei Cordai di Carmagnola ed è stato reso operativo uno sportello filatelico curato da Poste Italiane SPA presso il Museo della Canapa con Annullo dedicato alla manifestazione.
La manifestazione si è aperta sabato 8 ottobre presso il Convento di Santa Croce con il Convegno Nazionale “La canapa. Le radici del futuro” che ha visto coinvolte in un unico tavolo di confronto esponenti del mondo istituzionale, imprenditoriale e culturale che ruotano intorno alle problematiche ma anche alle risorse che possono derivare da un rinnovato utilizzo di questa pianta così antica ma mai, come oggi, così attuale e innovativa nell’ottica di una green economy per un’economia ecosostenibile.
Un momento storico importante quello della sigla del Protocollo d’Intesa tra i due comuni di Bevagna e Sant’Anatolia di Narco, alla presenza dei senatori Anna Rita Fioroni e Francesco Ferrante e sotto l’egida della Regione Umbria e della Provincia di Perugia, con la collaborazione del Ministero della Salute, dell’ Assocanapa, della CIA Umbria e dell’Università dei Sapori di Perugia. I due comuni umbri si pongono come capofila di un progetto ampio e già collaudato a livello europeo, volto alla valorizzazione della filiera completa della canapa in chiave di sviluppo culturale, economico e di sostenibilità ambientale. Premesso che i comuni di Bevagna e Sant’Anatolia di Narco hanno una secolare tradizione nella coltivazione e lavorazione della canapa, così come testimoniano le fonti storiche e i toponimi, e che entrambi si trovano al centro di importanti snodi viari che facilitano i collegamenti rispettivamente tra Bevagna e gli antichi territori degli Umbri e degli Etruschi, e tra Sant’Anatolia di Narco e la direttrice reatina – umbra – marchigiana in generale e della Valnerina in particolare; i due comuni umbri si sono uniti con l’intento di riattivare su larga scala e rivalutare la produzione e la lavorazione della canapa nell’ottica di un rinnovato sviluppo economico del settore, considerato come risorsa importante e innovativa dell’economia umbra. Tra gli obiettivi del progetto vi è la promozione e la promulgazione di una legge regionale che disciplini e tuteli il sistema di lavorazione e trasformazione della canapa, sia nel settore alimentare, che nella fibra tessile e nella fibra tecnica; lo sviluppo di progetti congiunti di impresa giovanile e femminile attraverso anche strumenti di formazione professionale; la promozione dell’imprenditoria in campo agricolo, con il rilancio delle culture tipiche dell’Italia mediana; il sostegno alla riconversione e alla creazione di filiere complete e la tracciabilità dei prodotti attraverso la creazione di un marchio “Canapa Umbria”. La prima fase del progetto prevede l’attivazione, in via preliminare e sperimentale, nei territori dei comuni promotori e poi di seguito in altri territori di comuni aderenti all’iniziativa, di attività legate in particolare alla coltivazione, produzione, trasformazione e utilizzo della canapa nei settori dell’alimentazione, del benessere, della nutraceutica, della bio edilizia e bio architettura, delle biomasse e del tessile. Un aspetto basilare sarà lo sviluppo di rapporti di partenariato e messa in rete con le varie realtà europee già all’avanguardia in questo settore. Grande soddisfazione è stata espressa dalla sindaco di Bevagna Analita Polticchia e dal sindaco di Sant’Anatolia di Narco Tullio Fibraroli che si sono dichiarati entusiasti di questo progetto che asseconda le potenzialità del territorio, tutela la qualità ambientale, rivaluta antiche tradizioni culturali e guarda al futuro con forza e rinnovata capacità creativa. Una materia prima antica per un prodotto innovativo che soddisfi esigenze moderne.