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Trielina nei rubinetti, l’acqua diventa ‘al veleno’ tra PD e M5S

È assolutamente corretto quanto riportato dal M5S riguardi i rilevamenti effettuati da Asm a dicembre nelle acque di alcuni pozzi da cui stava attingendo l’acquedotto ternano” – inizia così una nota del Partito Democratico di Terni, riguardo i presunti dati choc diffusi dal Movimento 5 Stelle che aveva lanciato, nei giorni scorsi, l’allarme trielina nell’acqua dei rubinetti dei ternani. Ma è tutt’altro che un’ammissione di colpa, visto che la nota cambia subito tono: “Quello che i pentastellati tralasciano di dire è che Asm esegue regolarmente per conto del SII questi esami sui pozzi e le sorgenti che forniscono acqua alla città, ma che l’acqua dei pozzi e delle sorgenti non arriva tutta così come è nei rubinetti dei cittadini”.

Nei giorni scorsi il M5S aveva diffuso una nota piuttosto allarmante: “A quanto ci è stato riferito il 24 dicembre, data in cui ASM invia la nota al SII, sarebbero stati prontamente staccati i pozzi di captazione di San Martino e Mattatoio dall’approvvigionamento dell’acquedotto. I pozzi Mattatoio 1 e 2, infatti, attivati per sostenere la carenza idrica hanno raggiunto valori anche 13 volte superiori al limite di legge con 103 e 133,02 μg/l, riscontrati il 28 dicembre.

Questa la risposta da parte del SII alla nostra richiesta d’accesso agli atti.

La questione deve essere immediatamente calendarizzata nella commissione competente, la terza, con una richiesta d’audizione di tutti i soggetti interessati. È inaccettabile che ad oggi le istituzioni interessate non si siano mai messe intorno ad un tavolo per affrontare la questione della contaminazione da tetracloroetilene dell’acquifero della conca ternana. Lo studio dell’ARPA infatti rende palese come fenomeni di questo tipo siano prevedibili ed evitabili perché direttamente proporzionali alla piovosità e alla siccità. Il Sindaco e il Partito Democratico che hanno respinto la nostra richiesta di interdizione all’uso dei pozzi contaminati e la costruzione di nuovi pozzi privati, sottovalutando ampiamente la questione sono i primi responsabili di questa vicenda.

Oggi prendiamo coscienza – dicono i pentastellati – del fatto che la devastazione e la distruzione del nostro territorio hanno per sempre tolto l’acqua dai beni comuni della nostra comunità. Terni città delle acque senza sovranità idrica. Adesso bisogna fare chiarezza fino in fondo, quali sono le cause di questa contaminazione che continua a crescere. Vogliamo sapere se gli sversamenti stanno ancora accadendo. Certo è che se la trielina sugli ortaggi “evapora” dentro i nostri rubinetti no”.

Secondo quanto riportato dal Pd, dunque, non ci sarebbe nessun allarme su di un presunto inquinamento dell’acqua visto che – continua ancora la nota: “Da anni viene costantemente controllata la situazione delle acque sotterrane, in particolare quelle che abbiano subito contaminazioni per via di sversamenti illeciti”.

Il Pd tiene poi a precisare che, qualora si verifichino valori anomali in alcuni pozzi, gli stessi verrebbero esclusi dal circuito della distribuzione dell’acqua nelle case: “Va anche chiarito ai cittadini stessi che oltre ad essere controllata nei pozzi e nelle sorgenti, l’acqua che necessita di essere potabilizzata viene filtrata e depurata prima di essere utilizzata nell’acquedotto. Alcuni dei trattamenti sono dedicati proprio all’assorbimento di tetracloroetilene e tricloroetilene. Inoltre, se in qualche pozzo si verificasse una presenza o aumento improvviso della concentrazione di contaminanti, queste concentrazioni verrebbero immediatamente diluite già solo per presenza di più pozzi e sorgenti da cui l’acquedotto capta l’acqua contemporaneamente necessaria. Per questo sarebbe grave far credere che le concentrazioni di inquinanti nelle acque a valle dell’acquedotto siano pari a quelle misurate a monte nei singoli pozzi”.

Nella nota del Partito Democratico, si precisa anche la motivazione per cui, nel mese di dicembre, si siano registrati tassi alti di agenti inquinanti nell’acqua: “I pozzi di Maratta e San Martino non avevano evidenziato nei mesi precedenti contaminazioni di trielina. I dati di dicembre, mostrano un aumento repentino nella concentrazione di contaminanti , a seguito del quale quei pozzi sono stati rapidamente esclusi in modo da riportare l’approvvigionamento idrico all’interno dei termini di legge e garantire anche che le contaminazioni non si accumulassero all’interno degli impianti dell’acquedotto”.

“I cittadini possono trarre rassicurazione da questi monitoraggi e da questi interventi tempestivi – dicono ancora dal Pd – il sistema funziona. Ora ci aspettiamo che ci siano delle indagini per capire quali siano state la fonte e l’entità della contaminazione”.

Non viene risparmiata la stoccata al Movimento 5 Stelle: “Condanniamo l’atteggiamento – conclude la nota – di chi, riportando ai cittadini soltanto una parte della realtà ed omettendo le altre informazioni utili a comprendere il funzionamento del sistema idrico, alimenta un sentimento di precarietà ed insicurezza, se non addirittura di paura, per poi sfruttarlo per i proprio fini politici”.

Grave l’accusa dei democratici ai pentastellati: “Non sappiamo se questo comportamento nei confornti dei cittadini sia voluto o solo frutto di superficialità, ma ci teniamo si chiaro che il PD di Terni ha invece sempre richiesto massima serietà in particolare a tutti gli enti, le autorità di controllo, i gestori che si occupano di servizi fondamentali come la gestione delle acque potabili”.

A integrazione di quanto risposto ai 5 Stelle dal Pd, ecco la nota ufficiale del SII: “Non ci sono stati problemi per la salute delle persone. La Sii rassicura sulla vicenda del tetracloroetilene in alcuni pozzi di via Narni dove per la prima volta si è verificato un superamento dei valori limite stabiliti dalla legge. La soglia fissata dalla normativa è di 10 mcg/l ma le organizzazioni scientifiche a livello mondiale considerano non pericolose assunzioni fino a circa 40 mcg/l e per breve somministrazioni temporali come per il caso di Terni. Si precisa inoltre che tale sostanza è un composto alogenato e quindi soggetto a rapida evaporazione. Questo significa che i valori riscontrati nei pozzi e al contatore stradale sono da ritenersi più elevati rispetto a quelli al rubinetto. La questione è stata gestita da Sii e Asm nel migliore dei modi, intervenendo tempestivamente appena registrati i valori fuori norma. Valori che sono stati rapidamente riportati entro i limiti, evitando pericoli per la salute. In aggiunta a questo si precisa che le analisi eseguite da Asm sui pozzi non erano fuori programma e nemmeno casuali, erano state invece decise anticipando la programmazione periodica a causa del periodo di siccità dovuto alla mancanza di piogge. Per questa ragione si era verificata la qualità delle acque in una zona dove è nota ad istituzioni ed enti la presenza di criticità. In questo contesto Sii, Ati, Comune di Terni, Regione, e il resto dei Comuni, compresi quelli della Valnerina, si sono orientati verso la realizzazione del nuovo acquedotto Scheggino-Pentima. E’ un’opera fondamentale che eviterà l’utilizzo dei pozzi e garantirà qualità delle acque e continuità di servizio. Nel frattempo saranno intensificate azioni di monitoraggio e messa in sicurezza di quegli impianti che attualmente presentano varie problematiche. Il problema del tetracloroetilene, di produzione esclusivamente antropica, è conosciuto da tempo e le istituzioni preposte continuano a tenere alta l’attenzione su questa problematica. E’ auspicabile quindi che tale attenzione prosegua ed anzi venga aumentata con il coinvolgimento in primis di Arpa, così come già è negli orientamenti dei nuovi vertici, per un approfondimento e una serie di indagini, in collaborazione con tutti i soggetti interessati, volte ad individuare origini e responsabili”.