Orvieto torna a sperare per il suo tribunale, soppresso nel 2012. Si è parlato infatti proprio dei tribunali soppressi nel convegno che si è svolto venerdì a Roma sul tema “Revisione della geografia giudiziaria: un auspicio” organizzato dall’Organismo Congressuale Forense. Per Orvieto erano presenti il sindaco, Roberta Tardani, ed il rappresentante dell’Associazione Forense di Orvieto, l’avvocato Angelo Ranchino.
Presenti, tra gli altri, il coordinatore dell’OCF, Mario Scialla, il presidente del Comitato nazionale tribunali accorpati, Giuseppe Agnusdei, e il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, al quale è stata consegnata la proposta di revisione della geografia giudiziaria dell’Umbria, elaborata dall’Associazione Forense di Orvieto, per la riapertura del tribunale di Orvieto soppresso nel 2012 insieme ad altri 29 tribunali cosiddetti “minori”.
Nel dossier consegnato al sottosegretario anche la proposta di legge alle Camere, approvata all’unanimità dal consiglio regionale dell’Umbria nel maggio scorso, per modificare il decreto legislativo 155/2012 “Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero, a norma della legge 148/2011”.
“Nel corso del convegno – spiegano congiuntamente il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, e il presidente dell’Associazione Forense di Orvieto, Marcello Caprio – il sottosegretario Delmastro Delle Vedove ha indicato la strada che il Governo intende seguire per riparare gli errori di una riforma giudicata scellerata e infausta che dopo dieci anni, è ormai evidente, non ha centrato gli obiettivi per i quali era stata promossa non avendo assicurato né risparmi sui costi tantomeno una maggiore efficienza della giustizia. Il Ministero intende infatti verificare con le Regioni che come l’Umbria hanno promosso proposte di legge per il ripristino delle funzioni giudiziarie nei tribunali soppressi, la reale e concreta volontà degli enti locali di dare seguito alle convenzioni in base alle quali le stesse Regioni richiedenti si rendono disponibili a sostenere in tutto o in parte le spese di gestione e manutenzione degli immobili. Questo unitamente a una revisione delle circoscrizioni giudiziarie, già inserita tra gli obiettivi del Def 2023, in base ad aree socio economiche omogenee ma anche sulla scorta di precisi parametri infrastrutturali”.
“Con queste condizioni – continuano – riteniamo che possa essere perseguibile l’intento della riapertura del tribunale a Orvieto la cui chiusura non solo non ha portato benefici in termini di costi, visto che i presunti risparmi sono in realtà stati scaricati sui cittadini, ma ha avuto una ricaduta socio-economica negativa sulla città e in particolare sul centro storico. Come ha sottolineato lo stesso sottosegretario, un tribunale che chiude indebolisce il tessuto economico cittadino. Riportare servizi significa invece contribuire a frenare lo spopolamento delle Aree interne”.
“Riteniamo – concludono – che la strada tracciata dal Governo vada percorsa con determinazione. Siamo disponibili sin da ora ad avviare un confronto con la Regione e con il Ministero per valutare la possibilità di ripristinare il tribunale di Orvieto effettuando una verifica sugli spazi da poter mettere subito a disposizione e partendo dalla proposta elaborata dall’Associazione Forense. Una proposta che punta a creare quattro sedi giudiziarie in Umbria alleggerendo il carico su Perugia e distribuendolo più equamente su Terni, Spoleto e Orvieto per assicurare una giustizia di prossimità più rapida ed efficiente al servizio effettivo dei cittadini”.