A fianco alla sua scrivania, nel suo studio, campeggia una foto di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Ed nell’epoca in cui inizia la lotta contro la mafia in Sicilia, che vedrà poi il sacrificio di tanti magistrati, che inizia la carriera di Emilia Bellina. In Sicilia, la sua terra d’origine, con l’eroe dell’antimafia Rocco Chinnici come maestro e l’opportunità di conoscere Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e Giangiacomo Ciaccio, muove i primi passi nella magistratura. Che ora lascia per la meritata pensione, dopo 6 anni da presidente del Tribunale di Spoleto.
Il saluto ufficiale a magistrati, avvocati ed al personale del Tribunale si terrà giovedì mattina, con la presidente Bellina che ufficialmente lascerà il suo incarico dal primo novembre, “ma rassicuro tutti che i provvedimenti non depositati lo saranno, nessun fascicolo sarà abbandonato”.
Il giudice Emilia Bellina era arrivata nella città del Festival in questo ruolo a settembre 2011. Un ritorno, in realtà il suo, che da circa 30 anni viveva già a Spoleto. “Dalla Sicilia ci muovemmo insieme verso l’Umbria con Fausto Cardella (attualmente procuratore generale di Perugia, ndr) e qui abbiamo messo le radici. Ho iniziato questo lavoro – ricorda – in un periodo in cui pronunciare la parola mafia era un tabù, il mio maestro è stato Rocco Chinnici, che è stato un maestro di vita oltre che sul lavoro“. Certo, il fatto di essere donna non l’ha facilitata: “Ho sempre dovuto ‘superare l’esame’, anche se negli ultimi tempi non più”. Ed è stata la prima presidente di tribunale donna in Umbria.
Quarantuno anni di servizio effettivo, “in cui si si abitua ad un modo di vivere che è un sistema di vita, non solo una professione, un tipo di lavoro che si porta sempre dietro“, la dottoressa Bellina ha ricoperto anche il ruolo di pretore a Foligno, poi è stata 8 anni alla Corte d’appello di Perugia. “Quando si è liberato il posto di presidente al Tribunale di Spoleto, anche se la situazione era difficile, ho accettato la sfida. Poi non ho più preso in considerazione altri incarichi, mi piaceva chiudere la mia carriera in questo ruolo“. Era fine 2011, il palazzo di giustizia spoletino era in profonda crisi: carenza di giudici (per un periodo sono stati solo due i magistrati presenti) e futuro in bilico, con l’ipotesi chiusura. Poi c’è stata la riforma delle circoscrizioni giudiziarie, il Tribunale di Spoleto ha accorpato anche i territori di Foligno e Todi, l’organico dei giudici è stato aumentato sensibilmente. Ma rimane il problema del personale amministrativo, assolutamente insufficiente.
“Qui ora – spiega la presidente Bellina – c’è un tribunale efficiente, un bel gruppo di giudici, un bel Foro coeso. A fronte di 13 giudici più il presidente in organico (a novembre arriverà un nuovo magistrato di prima nomina ed altri due in primavera) il personale amministrativo è di 43 persone in organico, ma in servizio ce ne sono 32; il territorio è raddoppiato, il lavoro quasi triplicato, ma il personale è rimasto uguale. Qui abbiamo tutti magistrati di prim’ordine, giovani impegnati e motivati, ma servono più cancellieri per fare le udienze. Servirebbe anche un presidente di sezione“. Anche lo stesso palazzo di giustizia ha cambiato volto, con la realizzazione della “cittadella giudiziaria”. Gli spazi erano troppo piccoli per tutti e il trasferimento della Procura a palazzo Martorelli Orsini è stato indispensabile. A breve si dovrebbe trasferire in centro anche il Giudice di Pace – “mancano solo le autorizzazioni, è tutto pronto” – e così il sistema dovrebbe divenire più efficiente, con gli uffici tutti vicini l’uno all’altro. A limitare gli spostamenti fisici del personale, comunque ci pensando i sistemi informatici, che verranno ulteriormente potenziati.
Sulla questione della sicurezza dei tribunali, dopo quanto avvenuto a Perugia nelle ultime settimane, la dottoressa Emilia Bellina ricorda come da tempo sono presenti le guardie di vigilanza, che vigilano in tutto il tutto palazzo, anche se ci si sta attivando per incrementare tutti i sistemi di sicurezza e per risolvere il problema delle porte d’accesso. “La Procura generale ci sta pensando attivamente ed è oggetto della conferenza permanente del palazzo di giustizia“.
Quanto alle attività del Tribunale di Spoleto, grande è il numero di separazioni e divorzi, soprattutto tra giovanissimi, in forte aumento negli ultimi anni. Mentre le cause fallimentari sono raddoppiate, vista anche la presenza – dopo la riforma delle circoscrizioni giudiziarie – di più zone industrializzate. Più attenzione, poi, da parte di tutte le istituzioni, ai reati di genere. “Maltrattamenti in famiglia e violenza sulle donne non sono una novità, ma per fortuna questi fenomeni si cercano di controllare e prevenire, se ne parla di più, e questo tipo di reati ha anche una corsia preferenziale, nei limiti del possibile“.
In attesa che il posto del presidente venga messo a bando e quindi coperto (si spera nella primavera inoltrata, diverse persone da Perugia e da Roma sarebbero interessate), il facente funzioni sarà il dottor Roberto Laudenzi. “Al collega che prenderà il mio posto – dice Emilia Bellina – dico che consideri che questa è una realtà vitale, troverà tanto lavoro, ma anche entusiasmo verso un Ufficio estremamente importante per questo territorio. L’invito che rivolgo ai giudici del tribunale, invece, è che mantengano l’impegno e l’entusiasmo che hanno adesso, non si lascino mai prendere dallo scoraggiamento”.