Jacopo Brugalossi
La tradizionale cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2013 che si è tenuta a Perugia un paio di settimane fa ha consentito al presidente della Corte di Appello del capoluogo umbro Wladimiro De Nunzio di tracciare un bilancio dell’attività svolta nel 2012 dai tribunali regionali, compreso quello di Spoleto che, una volta completata la riorganizzazione delle circoscrizioni approvata con decreto legislativo nel settembre scorso, diventerà il terzo polo giudiziario dell’Umbria.
Penale – Dall’analisi dei dati emerge un deciso incremento dei procedimenti collegiali arrivati a sentenza (da 4 a 17) – nonostante la loro complessità non abbia consentito di esaurirli in una sola udienza – e una leggera diminuzione di quelli pendenti (da 36 a 33). Interessanti i dati relativi ai procedimenti penali svolti dinanzi al giudice monocratico, aumentati dai 386 del 2011 ai 581 del 2012. La crescita meno evidente di quelli portati a termine (da 268 a 290) fa si che la pendenza finale sia di 944 processi contro i 653 del periodo precedente, con un aumento percentuale del 31%. Sui 290 processi completati, inoltre, 45 sono quelli finiti in prescrizione, quasi il 16%.
Civile – Nonostante le difficoltà per le perduranti carenze di organico e per la necessità di smaltimento di un arretrato eccessivo rispetto alle dimensioni dell’ufficio, la sezione civile del tribunale di Spoleto ha concluso il 2012 con un trend positivo. Le eliminazioni hanno infatti superato le sopravvenienze, facendo registrare una certa diminuzione delle pendenze rispetto all’anno precedente (da 5049 a 4412, circa il 13% in meno). In decremento anche la pendenza delle procedure mobiliari, passate da 1071 a 581, grazie al contemporaneo aumento di quelle arrivate a conclusione (da 576 a 1036), nonostante il numero dei casi sia salito da 503 a 546. In lieve aumento, invece, risultano essere le procedure fallimentari, passate da 96 a 112.
Tempi lunghi – Non appaiono molto positivi i dati sulle tempistiche dei processi. La durata media delle cause di lavoro si è infatti allungata a 3 anni, con un aumento percentuale del 36% rispetto al 2008. E in una posizione ancora peggiore si trova il contenzioso civile, la cui durata media è arrivata a 4 anni (+42% rispetto a 4 anni fa). Per il settore penale, sono stati definiti entro 6 mesi solo il 43% dei procedimenti con rito monocratico, mentre il 31% che è andato oltre i 2 anni. Infine, i procedimenti GIP-GUP sono stati definiti per il 48% entro 6 mesi e per il 20% tra 6 mesi e 2 anni.
Cittadella giudiziaria – “L’Amministrazione Comunale e tutta la Città di Spoleto sono consapevoli dell’importante ruolo loro affidato dalla recente riorganizzazione delle circoscrizioni giudiziarie, approvata con il Decreto legislativo dello scorso settembre. La nostra città considera un fatto molto rilevante, oserei dire un onore, quello che le è toccato e siamo seriamente impegnati a svolgere tutti gli adempimenti di nostra competenza per mettere il Tribunale di Spoleto nella condizione di poter svolgere al meglio il servizio rivolto ad un’area più vasta. – Così il sindaco Daniele Benedetti aveva commentato il quadro giudiziario illustrato dal presidente De Nunzio -. Conscia di tale prestigioso ruolo – aveva poi proseguito il primo cittadino – la Città è pronta a mettere a disposizione una logistica ottimale, con l’intero attuale palazzo di giustizia riservato al Tribunale ed un palazzetto antistante a poche decine di metri per la Procura, Ufficiali Giudiziari ed altri annessi. Il tutto accorpato con l’importante Ufficio di Sorveglianza, che avrà competenza sui territori di Spoleto, Terni ed Orvieto. Una sorta di “cittadella giudiziaria” in pieno centro storico, ben servita da ampi parcheggi facilmente raggiungibili a piedi o in alternativa con percorsi meccanizzati. Dentro questa area, servita da parcheggio annesso riservato a magistrati e funzionari, l’Amministrazione intende ricondurre a breve anche la sede dell’Ufficio circondariale del Giudice di Pace. Questa importante logistica, unita al congruo rafforzamento degli organici del Tribunale e della Procura, peraltro in quantità sicuramente superiore a quelle che sentiamo prospettate nelle proposte preliminari, dovrebbe convincere della convenienza complessiva della riorganizzazione delle circoscrizioni giudiziarie del Distretto, incentrata sul Tribunale di Spoleto come Tribunale della fascia centrale dell’Umbria, sia quanti hanno condiviso l’intervento, sia quanti insistono nella resistenza per particolaristiche considerazioni o abitudini afferenti alle comunicazioni”.
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