La situazione attuale e gli effetti della chiusura del Tribunale di Orvieto insieme alle sezioni territoriali distaccate del tribunale di Perugia: Assisi, Città di Castello,Foligno, Gubbio e Todi, avvenuta dieci anni fa in seguito alla riforma che ha portato alla soppressione di diverse sedi giudiziarie in Italia, ha portato a cittadini e imprese locali notevoli conseguenze. La mancanza di un servizio giudiziario di prossimità ha comportato difficoltà di accesso alla giustizia, sia per ragioni geografiche che di produttività. Questo ha generato un aumento dei costi di giustizia per i cittadini nella regione dell’Umbria, dove attualmente solo tre tribunali ordinari rimangono attivi, Perugia, Terni e Spoleto.
In base a questa situazione il 16 maggio, l’assemblea legislativa dell’Umbria ha votato all’unanimità a favore di una proposta di legge per la riapertura del Tribunale di Orvieto. Presentato dai consiglieri della Lega Daniele Nicchi e Stefano Pastorelli, il progetto di legge è stato successivamente presentato al Senato e al Parlamento. L’obiettivo principale della proposta è modificare il decreto legislativo n. 155/2012, che ha portato alla chiusura del tribunale dieci anni fa. La riattivazione del Tribunale di Orvieto mira a ripristinare un servizio essenziale per la comunità e il territorio, al fine di rispondere in modo più efficiente ed efficace alle esigenze socio-economiche dei cittadini. Inoltre, si intende garantire il principio di giustizia di prossimità sancito dal Trattato dell’Unione Europea, che prevede che l’amministrazione della giustizia debba essere esercitata il più vicino possibile ai cittadini.
La riapertura del Tribunale di Orvieto avrebbe diversi benefici per la regione dell’Umbria. Innanzitutto, consentirebbe un accesso più diretto e immediato al sistema giudiziario per i cittadini, riducendo le distanze e semplificando le procedure legali. Ciò favorirebbe una maggiore tutela dei diritti individuali e avrebbe un impatto positivo sull’economia e lo sviluppo sociale della regione. La proposta di legge, nelle intenzioni della Regione rappresenta quindi un passo importante verso un sistema giudiziario più equo ed efficiente, che soddisfi le esigenze dei cittadini e favorisca un accesso alla giustizia più agevole per tutti.
L’atto condivide lo spirito di analoghe iniziative già adottate da altre regioni come la Lombardia, la Sicilia, la Toscana, le Marche e l’Abruzzo.