Mauro Cimicchi e Antonietta Marucci, coppia di ferro nella vita e nello sport, compiono un’altra straordinaria impresa completando il mezzo Ironman di Pescara, prova di campionato del mondo. Una gara massacrante, dove ai 1.900 metri di nuoto si aggiungono 90 km in bicicletta e 21 di corsa. Una prova iniziata già in salita, col mare molto mosso, ma è stata la bicicletta a giocare un brutto scherzo ad Antonietta, che è caduta al quinto chilometro riportando forti contusioni ed ecchimosi a gomito, fianco e viso. Un incidente che avrebbe fermato anche gli atleti più esperti ma che invece non ha intimorito lei. Nonostante il dolore e un freno fuori uso, la triatleta spoletina ha completato i restanti 85 km con una grinta fuori dal comune e, non si sa come, ha trovato anche le energie per portare a termine la mezza maratona, tagliando il traguardo dopo 6 ore e 58 minuti, quarta della sua categoria.
Tra i primi 20 – Meno problematica la gara del marito Mauro, che ha fermato il cronometro a 5 ore e 48 minuti centrando l’obiettivo di entrare nei primi 20 di categoria. Unica nota stonata – sulla quale il triatleta atleta spoletino ha ammesso di dover lavorare ancora – i crampi accusati nella frazione di corsa, dopo aver affrontato nuoto e bici in modo molto agevole.
Obiettivo Zurigo – Quella di Pescara, per Mauro, era una prova di avvicinamento all’appuntamento per lui più importante dell’anno: l’Ironman (3,8 km a nuoto – 180 in bici – 42 di corsa) del 27 luglio a Zurigo, il quarto della sua straordinaria carriera dopo Klagenfurt, Nizza e Francoforte, tutti portati a termine. “Finire il quarto Ironman su quattro sarebbe veramente il massimo per me – ha raccontato a Tuttoggi.info -. Nei prossimi giorni andrò ad iscrivermi, intanto sto studiando il percorso, che ha una maratona davvero molto impegnativa. Ecco perché probabilmente – ha detto – dovrò affrontare gli ultimi 20 km in bicicletta, tutti pianeggianti, quasi in scioltezza, per arrivare più fresco possibile alla maratona”.
Meditazione – Dove oltre alle energia fisiche contano tantissimo quelle mentali. Mauro e Antonietta lo sanno bene, per questo lavorano tantissimo su questo aspetto con sedute di yoga e meditazione. “Senza una volontà di ferro è impossibile arrivare al traguardo – ha sottolineato Mauro – ecco perché la menta va allenata parallelamente al corpo”. E’ questo il segreto della “coppia di ferro”, quello che a Pescara ha consentito ad Antonietta di spingersi oltre il dolore e portare a termine la gara.
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