Con un ordine del giorno, votato all’unanimità in consiglio comunale, la capogruppo di maggioranza Elisa Baiocco, la vicesindaco Stefania Moccoli e la presidente del Consiglio comunale Dalila Stemperini chiedono a Governo e Parlamento di rivedere le norme sulla liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali, stabilendo un numero massimo di aperture domenicali annue e restituendo agli enti locali la titolarità nella programmazione degli orari dei negozi.
“La deregolamentazione in questo settore, non sta di fatto portando i benefici sperati né sul fronte della crescita dei consumi, né su quello dell’aumento dell’occupazione, sta invece provocando una pesante ripercussione sulla condizione delle donne lavoratrici, discriminate nella fruizione dei loro affetti più cari perché private -la domenica e nei festivi- del tempo utile da trascorrere con i figli e la famiglia. Pur non volendo disconoscere il grande valore del lavoro e la grave situazione di crisi che morde anche nel nostro territorio – spiegano le consigliere di maggioranza nell’ordine del giorno – tuttavia è nota l’importanza dell’adeguato equilibrio tra tempi di vita e di lavoro, perché pur essendo garantito il riposo ai lavoratori del commercio della domenica, viene meno la fondamentale possibilità di condividere tempo libero e interessi con evidenti ripercussioni sulla qualità della vita familiare e di relazione, costringendo imprenditori e lavoratori a sacrificare il giorno di riposo, sottraendoli al calore della famiglia e dimenticando il rispetto di quei valori etici e morali da sempre parte integrante del nostro patrimonio sociale. “
Nel documento si chiede inoltre all’Anci Umbria, per quanto di competenza, di farsi promotore in collaborazione con gli altri comuni e la Regione Umbria di un’azione di sensibilizzazione soprattutto nei confronti della grande distribuzione commerciale, affinchè scelgano civilmente di non sacrificare almeno ‘le feste comandate’: Natale, Santo Stefano, Epifania, Pasqua, Lunedì dell’Angelo, il Santo Patrono, il Primo Maggio, Ferragosto e dell’ individuazione di regole condivise, affinchè le imprese commerciali attuino il maggior sforzo possibile nel concordare con le parti sociali, le associazioni di categoria e i sindacati una organizzazione del lavoro flessibile affinché si favorisca il maggior equilibrio possibile dei tempi di lavoro e di vita, riconoscendo ad entrambi gli ambiti un valore fondante per la qualità della vita e la coesione sociale.