Nei giorni scorsi si è tenuta via web un’assemblea con i 150 lavoratori dello stabilimento Treofan di Terni che ha delineato la rottura con la proprietà, indicendo:
• blocco delle prestazioni straordinarie
• un primo pacchetto di 8 ore di sciopero programmate per il giorno 11 giugno 2020, le cui modalità saranno definite a livello locale.
Nella mattina di oggi i circa 150 lavoratori della Treofan hanno presidiato l’entrata della fabbrica, coordinati dai rappresentanti sindacali. Il timore è che Jindal possa chiudere la produzione, visto che il sospetto delle sigle sindacali è quello che ci sia in atto un processo di delocalizzazione della produzione che sta indebolendo sempre di più il valore strategico di Terni, in favore di altre realtà.
Anche il sindaco Leonardo Latini era presente per incontrare i lavoratori in sciopero. “Ho ascoltato le preoccupazioni dei dipendenti della Treofan – dice il sindaco – che manifestano giustamente a causa del comportamento dell’azienda e dell’incertezza nella quale si trovano anche per la mancanza di un chiaro piano industriale da parte della proprietà. Come rappresentante della istituzione più prossima al territorio non posso che associarmi a tali preoccupazioni per le sorti di un’azienda erede della grande tradizione del polo chimico ternano. Un’azienda che peraltro ha sempre lavorato durante il lockdown perché la sua produzione è stata considerata strategica e che quindi – a maggior ragione – pretende la massima attenzione a livello nazionale”.
La discussione è stata molto animata ed è emerso il disappunto e la rabbia dei lavoratori intervenuti, che di fronte alle continue promesse dell’A.D. Manfred Kaufmann sulla “strategicità” dello stabilimento per i progetti Treofan-Jindal, vedono negarsi sistematicamente incontri promessi e risposte chiare per il futuro, come stabilito nell’ultimo incontro presso il Mise durante il quale si era concordato un incontro tecnico in azienda e la presentazione per iscritto di un piano industriale per lo sviluppo dello stabilimento di Terni.
Inoltre, continua il depauperamento degli ordini dei Film Speciali nati e prodotti da sempre a Terni, che vengono dirottati all’estero, incidendo sull’equilibrio della bilancia dei prodotti italiani, in un settore strategico come quello degli imballaggi plastici alimentari.
“A risentire pesantemente di queste scelte del manager di Treofan – sostengono i sindacati – è anche l’equilibrio economico dello stabilimento che, dimezzate le produzioni, rischia di vedere per la prima volta dopo anni un bilancio negativo”
La preoccupazione per il futuro dello stabilimento angosciano pesantemente i pensieri delle famiglie ternane che vedono sullo sfondo lo spettro del destino dello stabilimento di Battipaglia, chiuso definitivamente e passato ad un’altra società a marzo.
“Il grande senso di responsabilità dimostrato fino a questo momento dai lavoratori in attesa di risposte è encomiabile – dicono ancora i sindacati – nonostante queste risposte sistematicamente non siano mai arrivate.
Soprattutto si sentono derubati del proprio “know how” e del proprio futuro”.
Oltre alle iniziative già annunciate i sindacati chiedono un intervento urgente e determinato di tutte le Istituzioni, Sindaco di Terni, Presidente della Regione dell’Umbria, Ministero dello Sviluppo Economico e Governo, utilizzando tutti i mezzi a disposizione nei confronti dell’arroganza di Jindal e dei vertici stranieri della stessa Treofan.
Articolo aggiornato alle ore 18.00