Terni

Treofan Terni, ok a cessione Visopack | Esultano operai e sindacati

“Tre anni di lotte e di iniziative sindacali, tre anni in cui i lavoratori non hanno mai arretrato. Finalmente arriva l’ok di Treofan alla cessione dello stabilimento di Terni a Visopack. Il tempo necessario per stipulare un contratto definitivo e poi finalmente tutti i dipendenti potranno tornare a lavorare, a far ripartire le macchine e a far rivivere lo stabilimento chimico ternano”. Così Sergio Cardinali, della Filctem Cgil nazionale, ha commentato favorevolmente la notizia della sottoscrizione di un impegno da parte di Treofan a cedere gli impianti del gruppo di Terni alla società Visopack che riattiverà la produzione riassumendo tutti i lavoratori.

Ripartenza Treofan

“La ripartenza della produzione di Treofan – ha proseguito -, al centro della politica industriale della regione, deve rilanciare il polo chimico di ternano nell’ottica del progetto della sustainable valley. Il tempo ci ha dato ragione, bene abbiamo fatto a puntare sempre alla ripartenza degli impianti senza accettare soluzioni alternative che avrebbero aggravato la crisi occupazionale nel territorio” – ha concluso Cardinali.

Rinascita industria green

“Restiamo in attesa dei dettagli dell’operazione. La priorità è il ripristino della produzione per il reinserimento di tutti i lavoratori in tempi rapidi – ha commentato Stefano Ribelli, segretario generale Filctem Cgil Terni – Questa operazione è importante anche in chiave di rilancio del territorio. Quello ternano ha visto negli anni il depauperamento dei suoi illustri asset industriali, questa operazione rappresenterebbe un’inversione di tendenza e aprirebbe la pista ad un’idea di sviluppo e di crescita legate all’industria green. Ora attendiamo l’incontro ministeriale per avere chiari i dettagli dell’accordo”.

L’importanza di Treofan per Terni

“I lavoratori di Treofan – ha infine detto Davide Lulli, RSU Treofan di Terni – già nel 2020 erano consci dell’importanza dello stabilimento di Terni e denunciavano l’ingiustificata volontà di Jindal a volerlo chiudere. Anche quando in pochi non abbiamo mai perso le speranze, convinti sempre dalle nostre certezze dovute alla struttura degli impianti e la qualità della nostra manodopera”.