Situazione critica allo stabilimento Treofan di Terni dopo la rottura dei rapporti sindacali con la Jindal. Gli stessi sindacati hanno chiesto un incontro urgente al Mise dopo aver preso atto delle numerose “dichiarazioni aziendali” sul fermo produttivo completo, sulla delocalizzazione dei prodotti a causa dello sciopero dei lavoratori e della “cessione” del sito produttivo.
Le Rsu hanno indirizzato una missiva in via Molise per informare il Governo riguardo l’esito dell’ultimo vertice con Jindal, nell’ambito del quale l’azienda l’azienda ha manifestato “un atteggiamento ostile e provocatorio, da parte del’A.D. Kaufmann, dichiarando da subito come unica soluzione la vendita del sito Ternano”.
Subito dopo il termine della riunione, i sindacati sono stati richiamati dal management locale che ha fornito versioni contrastanti dell’A.D., indicando la vendita del sito Ternano come ultima possibile soluzione.
Il management locale ha informato le OO.SS. in intestazione dell’offerta della società:
• Il ripristino delle 151 unità, in aggiunta alle persone per far marciare la taglierina in arrivo da Battipaglia.
• La conferma che la taglierina per rotolini sarà trasferita da Battipaglia e che saranno trasferiti gli ordini per farla marciare.
• È stata confermata l’intenzione della società di qualificare nuovi prodotti per supportare i volumi della laccatrice e l’intenzione di ripristinare i due silos per il rigranulatore per migliorare la gestione dei cascami.
Le sigle sindacali ribadiscono la necessità che queste proposte vengano messe in forma scritta firmate da Manfred Kaufmann e dal dott. Ashish Saxena e inviate in copia anche al Mise. La proposta di Jindal ovrebbe inoltre contenere più dettagli e comprendere le tempistiche delle azioni e dove applicabile, una stima delle tonnellate previste.
“Nel caso in cui si avesse la comunicazione in forma scritta – sottolineano i sindacati – verrà valutata sul tavolo ministeriale con la proprietà Jindal, nell’eventualità avessimo riscontri positivi ci impegniamo già da ora a dare apertura rispetto alla consegna dei prodotti finiti”.
Lavoratori e rappresentanti Rsu continuano però ad avere dubbi sia per le per le dichiarazioni contrastanti dell’azienda, sia perché non si vedono azioni veloci per il ripristino degli ordinativi. a questo si aggiunge uno stato delle relazioni sindacali ridotto al minimo: “Anche in data odierna – scrivono ancora i sindacati – l’AD continua a non rispettare le normative del CCNL, specificatamente l’art. 28 che regola le relazioni sindacali, in quanto, anche in regime di sciopero continua nello spostamento di ordini e prodotti dal sito di Terni verso gli altri siti Jindal, dichiarando la causa di forza maggiore verso i clienti e minacciando il blocco della produzione per i fermi macchina causati dallo sciopero.
Intanto, per ridurre i danni alla società e mostrare senso di responsabilità, le linee di estrusione e la laccatrice non saranno fermati nei prossimi scioperi, quindi, almeno fino a domani, le linee marceranno (la laccatrice è ferma dallo scorso lunedì per mancanza ordini e secondo l’attuale back-log non partirà prima di mercoledì).
“Confermiamo di voler lavorare con questa società e questo azionista – concludono i sindacati – ma vogliono essere rassicurati sul futuro del sito non vedendo alcuna azione concreta in tal senso. Non vediamo alcuna continuità produttiva per le linee di estrusione, ma soprattutto nessuna volontà di mantenere gli attuali clienti e di trovarne di nuovi per il sito”.