Si è svolto oggi al Mise, in videoconferenza, il tavolo sul sito produttivo di Terni della società Treofan. All’incontro, presieduto dalla Sottosegretaria Todde, hanno partecipato il Ministero del Lavoro, la Regione Umbria, Jindal, il Comune di Terni, Confindustria Umbria e le organizzazioni sindacali.
“Non rispettare e mentire alle Istituzioni è molto grave e questa vostra presa di posizione (riferendosi ai rappresentanti Jindal, ndr) verrà perseguita con tutti gli strumenti a nostra disposizione”, spiega la Sottosegretaria Todde. “Ad agosto siamo riusciti a raggiungere un accordo fra le parti, interrompendo anche uno sciopero che andava avanti da settimane, ma con questa vostra scelta ingiustificabile avete preso in giro il Paese, il Governo e tutti i lavoratori. Dopo otto mesi di trattative, voltare le spalle alla storia industriale della città e a tutte le aziende che operano nel polo ternano – che hanno espresso da subito tutta la loro preoccupazione – è un danno enorme”, continua la Sottosegretaria Todde.
“Durante le interlocuzioni, che sono state continue, abbiamo riscontrato da parte dell’azienda numerose scuse e diversi tentativi di sviare le regole. In Italia non si lavora in questo modo, non si calpestano le Istituzioni. Inoltre, confermo che il Governo adopererà qualsiasi mezzo possibile per evitare che l’azienda si muova in questa direzione. Confermo che sarò verificato il corretto uso della Cassa Covid-19, ovvero non ci siano stati volutamente spostamenti di ordini in altri stabilimenti del gruppo che abbiano determinato la riduzione della produzione”, aggiunge la Todde.
“Il Mise chiede di mantenere aperto il dialogo – chiarisce il sottosegretario – e se l’azienda non vorrà fare un passo indietro in merito alla messa in liquidazione annunciata, ne prenderemo atto. Le Istituzioni italiane, a livello nazionale, regionale e locale sono compatte su questo caso e procederanno in maniera uniforme. Bisogna trovare rapidamente soluzioni per Terni e per i lavoratori e questa scelta intrapresa comporta uno scontro istituzionale, calpestando completamente le aperture al dialogo proposte anche nei giorni passati”.
“Ho chiesto all’azienda la possibilità di trovare un percorso condiviso per trovare una soluzione che non contempli la liquidazione, ma una strada alternativa che non conduca l’azienda a scontrarsi frontalmente con le istituzioni e le organizzazioni sindacali. Il tavolo rimane aperto fino a quando l’azienda non darà una risposta definitiva sul percorso che vuole intraprendere”, conclude la Todde.